Alberi Conifere

Le conifere sono piante Gimnosperme, cioè con i semi “nudi”, non protetti da un ovario. I loro semi non sono racchiusi da frutti, ma disposti sulle scaglie di un cono (da cui il nome volgare di conifere, appunto). Persino il tasso che sembra produrre frutti, in realtà crea solo un involucro carnoso attorno ai semi a partire dal cono, ma il seme è sempre nudo, senza ovario. Tutte le conifere sono piante vascolari e legnose, arbustive o più spesso arboree a tronco singolo da cui si dipartono i rami laterali. Sulla classificazione delle conifere i sistematici non sono sempre concordi, in ogni caso nell’accezione comune le conifere comprendono i generi Araucaria, Agathis, Cephalotaxus, tutte le cupressaceae (thuie, cipressi, ginepri), tutte le Pinaceae (abeti, pini, larici, cedri eccetera), le Podocarpaceae, le Taxodiaceae (sequoie) e il genere taxus o secondo alcuni tutte le taxaceae. Le conifere sono piante antiche, ... continua

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prosegui ... , comparse sulla terra già nel Carbonifero e sviluppatesi nel Permiano (quindi quasi 300 milioni di anni fa), che oggigiorno spesso dominano gli habitat che colonizzano. Sono presenti in quasi tutte le parti del mondo con una spiccata predilezione per gli ambienti temperati o temperato-freddi. Le conifere sono piante dioiche o monoiche, cioè a sessi separati o non, sempreverdi nella stragrande maggioranza dei casi (i generi Larix, Metasequoia e Taxodium però hanno foglie decidue), con foglie per lo più aghiformi disposte a spirale. Invece che aghiformi possono anche essere piatte a scaglie triangolari. Di solito le foglie sono verde scuro per catturare quanta più luce possibile alle alte latitudini o nel fitto di una foresta, e in certi casi sono disposte su un unico piano orizzontale per poter massimizzare la ricezione luminosa. Laddove la luce sia molto maggiore o la pianta cresca in posizione molto esposta gli aghi tendono ad avere colorazione più chiara o a coprirsi di cere protettive di colore biancastro, come nel caso del Pino calabro e Peccio del Colorado rispettivamente. I semi vengono prodotti all’interno del cono protettivo, detto strobilo, che matura in un lasso di tempo variabile dai 4 mesi ai 3 anni. Laddove il cono non sia duro e legnoso ma presenti anche una parte carnosa di solito la dispersione dei semi viene effettuata dagli uccelli. L’impollinazione è sempre anemofila e i fiori unisessuali. I fiori maschili sono solitari o riuniti in racemi. I microsporangi sui cono maschili rilasciano grandi quantità di polline, i cui singoli granuli hanno conformazioni particolari per poter percorrere anche lunghissimi tragitti trasportati dal vento che li deposita poi sugli strobili femminili, costituiti da squame disposte a spirale recanti ciascuna la squama ovulifera che sostiene gli ovuli in numero di uno come per le Araucariaceae, o due come per le Pinaceae, o maggiore di due come nel caso delle Cupressaceae. Dopo la fecondazione si forma uno zigote che evolve in embrione che con il tegumento che lo circonda dà origine al seme. Le squame copritrici lignificano e si forma la pigna o lo pseudofrutto (come nei Juniperus) oppure un cercine carnoso riveste il seme formando un arillo carnoso (taxus). Il cono può disintegrarsi o aprirsi rilasciando i semi. Molte di queste piante producono grandi quantità di resine profumate, secrete per proteggersi da funghi e insetti. Questa resina fossilizzata è nota col nome di ambra.In Italia i boschi di conifere più diffusi sono quelli di abete rosso, seguiti da quelli di larice e pino cembro, dalle pinete di pino nero insieme a larici e pino loricato, e da quelle di pino mediterraneo. In parchi e giardini le conifere vengono sfruttate nelle situazioni più disparate, grazie al fatto che ne esistono specie e varietà adatte a qualunque situazione. Basti pensare alle conifere nane che crescono al massimo 10 centimetri all’anno e possono essere coltivate anche in contenitori sul terrazzo dato che ce ne sono alcune che arrivano al metro di altezza solo dopo 20 anni. Tra queste ricordiamo Abies balsamea Verkades, prostrato a aghi lucidi non pungenti. Abies koreana x Tannja con aghi argentei. Taxus baccata minima che arriva a 1 m dopo 12 anni e può vivere anche a mezzombra. Esistono poi innumerevoli varietà di Juniperus che più che crescere in altezza si sviluppano in orizzontale, tra queste ricordiamo il “Blue Pacific” a fogliame color verde-blu, “Squamata Blue carpet” sempre sui toni del blu acciaio, “Prince of Wales” con fronde che da verde brillante si fanno rossastre in inverno, “Old Gold” a fogliame color oro. Per giardini formali di medie e grandi dimensioni si può optare per la potatura topiaria di Taxus e Cupressus, oppure per specie da siepe come le cultivar di Chamaecyparis o Thuya. Le specie di grandi dimensioni come Cedri (Cedrus atlantica, Cedrus deodara, Cedrus libani), Abeti (Abies alba, Abies koreana), Pini (Pinus sylvestris, Pinus halepensis, Pinus pinaster marittima) sono invece adatti solo a grandi giardini o parchi, isolati o in gruppi.Le conifere nane sono piante sempre più apprezzare per decorare il proprio giardino. Grazie alla facilità di coltivazione, alle poche attenzioni di cui necessitano, al fatto di essere piante sempreverdi, adattarsi e crescere facilmente nel contenitore in cui vengono posizionate, sono ottime per realizzare un angolo verde nel proprio spazio esterno che si ha a disposizione. Le conifere nane crescono al massimo 10 cm all'anno e hanno forme, colori e portamento differenti. Le due specie di conifere più resistenti sono il ginepro e il pino mugo, per cui per i meno esperti in giardinaggio e chi non ha molto tempo libero da dedicare alla cura delle piante potrà optare per queste due specie. Grazie alla loro capacità di resistere bene anche nei vasi, possono essere scelte non solo per decorare il giardino, ma anche il proprio terrazzo di casa!