Acero platanoide

Generalità

L’acero platanoide, denominato anche acero riccio, appartiene alla famiglia delle Aceracee, al genere Acer ed alla specie platanoides. È un albero di dimensioni abbastanza grandi, alto al massimo fino a 30 m, caratterizzato da una crescita piuttosto veloce, con una chioma tondeggiante e molto espansa, infatti può raggiungere un diametro superiore ai 10 m; inoltre è piuttosto longevo in quanto in grado di sopravvivere per 200-250 anni. Il tronco è eretto ed il suo diametro può essere maggiore di 1,5 m, la corteccia è di un colore grigio tendente al marrone, liscia nelle piante giovani, mentre presenta delle fini fessurazioni longitudinali negli esemplari adulti; le gemme sono rossastre. Le foglie sono caduche, opposte, provviste di un lungo picciolo, lisce, lunghe fino a 15 cm e larghe 10-20 cm, con 5 lobi palmati, separati da incisioni superficiali, ciascuno dotato di 1-3 denti acuminati, di color verde chiaro che in autunno vira al giallo o al rosso; una volta avvenuta la caduta delle foglie dal picciolo fuoriesce la linfa. I fiori sono ermafroditi, di piccole dimensioni, di un colore giallo tendente al verde e riuniti in gruppi di 15-30 in infiorescenze erette a corimbo localizzate all’ascella delle foglie dei rametti. La fioritura avviene ad inizio primavera, prima dell’emissione delle foglie. Il frutto è una samara costituita da due semi alati disposti in modo da formare un angolo quasi piatto, lunghi complessivamente 3-5 cm, mentre i soli semi sono piatti con un diametro di circa 1,5 cm ed uno spessore di 3 mm. L’utilizzo del legno è simile a quello dell’acero di monte, però rispetto ad esso risulta essere meno pregiato in quanto è meno lucido e più scuro.
foglie di <em>acero riccio</em> in primavera

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Clima e terreno

L’acero riccio preferisce i climi temperati freddi e temperati, infatti è in grado di sopportare valori termici di parecchi gradi al di sotto dello zero, resiste anche ai forti venti ed alla salinità.

Le esposizioni migliori sono gli ambienti completamente soleggiati, però vegeta bene anche nelle aree parzialmente ombreggiate. L’acero platanoide predilige i terreni sciolti, fertili, freschi, profondi, anche argillosi ma ben drenati e ricchi di sostanza organica, si sviluppa bene sia sui suoli subacidi che su quelli calcarei, mentre rifugge i terreni eccessivamente torbosi e compatti, quest’ultimi in quanto soggetti ai ristagni idrici. Questa specie è originaria dell’Europa centro-orientale, attualmente è diffusa negli Stati Uniti ed in tutta Europa, spingendosi fino al circolo polare artico; nel nostro Paese cresce allo stato spontaneo nelle regioni centro-settentrionali dalla pianura fino a 1200-1300 m di altitudine.


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Varietà

Le cultivar di acero riccio si distinguono tra loro in base al colore delle foglie, al portamento ed alla grandezza della pianta. Le varietà Crimson King, Schwedleri e Deborah, alte 15 m, sono caratterizzate da foglie di color rosso-violaceo che in autunno virano al rosso-arancio e da un portamento piramidale con una chioma ampia. Le cultivar Drummondi ed Emerald Queen, alte fino a 25 m, hanno un fogliame verde variegato di giallo in autunno ed una chioma ampia, ovale e densa.

Le varietà Dissectum e Lorbergi presentano delle incisioni abbastanza profonde ai lobi fogliari, mentre Globosum, a chioma tondeggiante, e Columnare, parte aerea fastigiata, raggiungono un’altezza di 6-8 m e possiedono delle foglie verdi che in autunno virano al giallo brillante.


Impianto

La propagazione avviene per seme e per talea, mentre l’impianto si effettua ad inizio autunno oppure a fine inverno-inizio primavera. Nel caso della messa a dimora nei parchi pubblici, considerando anche le notevoli dimensioni che l’albero raggiunge in fase adulta, le piante devono essere distanziate tra loro almeno 8 m, in quanto le radici esplorano il terreno oltre le dimensioni della chioma. Una singola pianta messa a dimora in un giardino necessita di una porzione di terreno di almeno 10 mq per svilupparsi indisturbata.


Tecniche di coltivazione

L’acero riccio viene coltivato a scopo ornamentale nei parchi pubblici, nei giardini come esemplare isolato e per la formazione di alberature stradali in quanto ha una buona tolleranza all’inquinamento atmosferico. Le operazioni di potatura consistono nell’eliminazione di rami secchi, danneggiati, dei polloni che si sono originati alla base del tronco e di eventuali rami posizionati in basso nel caso delle alberature stradali. La concimazione si esegue durante all’impianto apportando del letame maturo, negli anni seguenti, qualora fosse necessario, si distribuisce del concime complesso a lenta cessione alla ripresa vegetativa. L’irrigazione è necessaria nei primi anni successivi all’impianto, l’albero adulto mostra una moderata tolleranza alla siccità, si interviene soltanto in caso di estati poco piovose.


Acero platanoide: Parassiti

L’acero platanoide è una pianta abbastanza attaccata dai parassiti, tra i funghi si ricordano l’oidio, che colpisce le foglie, e la verticillosi, la quale si instaura nel sistema vascolare provocando il disseccamento dei rami. Gli insetti più pericolosi sono dei lepidotteri che si nutrono delle foglie ed un coleottero xilofago che, scavando gallerie negli organi legnosi dell’albero, può provocare disseccamenti dell’intera pianta; nell’ultimo caso il metodo di lotta più efficace consiste nell’eliminazione delle piante attaccate.


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