Sorbo degli uccellatori

Generalità

Il Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) appartiene alla famiglia delle Rosaceae e deve il suo nome al fatto che attraendo l’avifauna con le sue bacche, veniva piantato vicino agli impianti per la cattura degli uccelli frugivori tramite reti. E’ un albero di medie dimensioni, che arriva a 15-20 m, ma può avere anche habitus arbustivo. Ha tronco sottile di solito, con corteccia grigia e liscia che poi diventa più scura e fessurata e lenticelle lineari che con l'età tendono a confluire. Alcuni esemplari molto vigorosi possono avere un tronco che raggiunge anche i 50 cm di diametro . La chioma è dapprima assurgente e ovale, poi ombrelliforme, con rami orizzontali o ascendenti. Le gemme sono tormentose. Le foglie sono decidue, alterne e composte imparipennate, lunghe fino a 20 cm, formate da 9-15 foglioline inizialmente pubescenti e poi glabre. Hanno il margine dentellato e sono verdi scure superiormente, più chiare o glauche inferiormente, a volte con pelosità sulla nervatura centrale. In autunno diventano giallo oro, e/o rosso acceso, creando effetti molto decorativi. Possono fungere da ottimo foraggio per pecore e capre. I corimbi fiorali compaiono tra maggio e luglio e hanno 15 cm di diametro, i fiori sono numerosi, piccoli, con 5 petali rotondi e bianchi e 3-4 stili e 20 stami gialli, con un odore che ricorda quello dei fiori di castagno. I frutti maturano da settembre a ottobre e restano sulla pianta tutto l’inverno. Sono pomi globosi di 7-10 mm, color rosso scarlatto o corallo, riuniti in grappoli pesanti e contenenti di solito tre semi ciascuno. Oltre che appetiti agli uccelli che infatti determinano la disseminazione della specie, risultano molto decorativi e contengono grandi quantità di vitamina C, ma dato che i semi contengono amigdalina, che è un derivato cianidrico, non possono essere consumati crudi, vengono quindi usati per la preparazione di gelatine e marmellate o per distillare liquori. Dai frutti si estrae anche il sorbitolo usato negli sciroppi per la tosse o nei prodotti dietetici (è a basso contenuto calorico). L’apparato radicale è profondo, fittonante, con radici laterali robuste.
Sorbus aucuparia

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Clima e terreno

Il Sorbo degli Uccellatori è presente praticamente in tutta Italia, da 500 a 2100-2400 metri sul livello del mare, nei boschi montani di latifoglie e conifere. Sulle Alpi colonizza rodoreti e ontaneti comportandosi come una specie pioniera. E’ una pianta adattabile, mediamente eliofila, tanto che può tollerare l’ombra, senza particolari esigenze di substrato a parte una certa doverosa umidità. Sui terreni acidi e umidi vegeta prevalentemente in nicchie rocciose e strapiombi. Resiste molto bene alle basse temperature.

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    Impianto

    La riproduzione del Sorbus aucuparia può avvenire per seme, anche se le piante ottenute in questo modo iniziano a fruttificate molto tardi (anche dopo 15 anni). A ottobre si aprono le bacche e se ne getta via la parte carnosa. I semi vanno conservati in un luogo idoneo dopo essere stati immersi in acqua fredda per 24 ore. La semina avviene in primavera. Diversamente si possono prendere i polloni che nascono a lato della pianta madre oppure fare talee semilegnose da innestare su biancospino o cotogno.


    Tecniche di coltivazione

    Data la sua enorme adattabilità e bellezza viene impiegato nelle alberature stradali, nei parchi e nei giardini. E’ uno degli alberi preferiti da chi aspira a coltivare un giardino naturale, che attiri la fauna selvatica e mantenga un elevata biodiversità e quindi un alto valore ecologico. Dovendo effettuare una potatura di formazione sugli esemplari giovani, è meglio effettuarla verso la fine dell’inverno.


    Malattie e parassiti

    Come molte altre Rosaceae, Il Sorbo degli uccellatori è sensibile agli attacchi degli afidi, della Tingide del pero (Stephanitis pyri) e di varie specie di ragnetto rosso. Inoltre può essere attaccata dalla cocciniglia Quadraspidiotus perniciosus. Altre malattie tipiche della pianta, peraltro solitamente resistente, sono l’Oidio, la Ticchiolatura e la Ruggine, e il Tumore batterico.


    Caratteristiche del legno

    Il legno del Sorbus aucuparia è duro, elastico e compatto, si lavora e lucida con facilità e ha un certo pregio. Viene usato per lavori al tornio, in ebanisteria, per creare mobili, intagli, flauti o slitte, e anche come combustibile. Il suo carbone in passato veniva usato insieme al salnitro e allo zolfo per la produzione della polvere pirica (cioè la polvere da sparo).


    Sorbo degli uccellatori: Varietà

    Data la bellezza della pianta esistono diverse varietà di Sorbus aucuparia, tra cui ricordiamo:

    “Xantocarpa” a frutti giallo arancio.

    “Fastigiata” con habitus colonnare, alto fino a 4 m, adatto a piccoli giardini dove non si possono piantare alberi che si espandano troppo.

    “Dirkenii” molto affascinante, con le foglie giovani giallo dorate che diventano verdi successivamente nel corso dell’estate e poi cambiano di nuovo colore in autunno. Per focal point d’effetto.

    “Asplenifolia” con foglie dentate, simili a felci.

    “Pendula” a habitus piangente, piuttosto insolito.

    “Sheerwater Seedling” con chioma che resta compatta senza bisogno di potature, di modeste dimensioni (arriva a 9 m al massimo).



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