Finocchio marino - Crithmum maritimum

Generalità

Il finocchio marino, chiamato anche critmo, appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, al genere Crithmum ed alla specie maritimum. È una pianta erbacea perenne, alta 40-50 cm, con un portamento prostrato, i fusti sono lignificati nella parte basale, erbacei in quella che rimane, ramificati, robusti, lisci, verdi chiari e contorti; le radici sono rizomatose, robuste, ben ancoranti e si sviluppano sia lateralmente che in profondità. Le foglie sono alterne, succulente, di colore verde tendente al grigio e dotate di una lunga guaina, che avvolge il fusto, su cui si inseriscono corti piccioli, ognuno dei quali porta 4-5 foglioline piuttosto fini e lanceolate. I fiori sono piccoli, con un diametro di 3-4 mm, di color giallo-verdognolo e raggruppati alla sommità dei gambi in infiorescenze ad ombrella che hanno dimensioni di 4-6 cm. La fioritura si verifica durante l’estate, tra luglio e settembre, dopo 2-3 anni di vita della pianta; durante l’antesi la radice principale si degrada. I frutti sono degli acheni ovali, di un colore che a maturità, tra settembre e novembre, vira dal giallo al rosso scuro o al verde e provvisti di coste in sezione longitudinale, assomigliando ad una cariosside di orzo. La pianta emana un profumo aromatico caratterizzato da note di salato e piccante; le foglie ed in minor misura i semi costituiscono la parte di pianta utilizzata.
Foto di Finocchio marino

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Clima e terreno

Il finocchio marino è una pianta alofita, preferisce i climi temperati costieri, dato che cresce spontaneamente a ridosso del mare in tutto il bacino del Mediterraneo, nel mar Nero, sulle coste atlantiche europee, nei litorali irlandesi, scozzesi e nord americani. Le esposizioni migliori sono gli ambienti litoranei in pieno sole, la pianta risulta sensibile alle basse temperature invernali ma resiste ai venti salini. Il critmo predilige i terreni sabbiosi, ciottolosi, salini e rocciosi, è in grado di svilupparsi anche sulle spiagge, nei muri e nelle fenditure delle scogliere, rifugge i terreni soggetti ai ristagni idrici.

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Impianto

Il finocchio marino si moltiplica per seme o per divisione di cespi ottenuti dai rizomi, i semi possono essere diffusi anche dal mare stesso. La semina diretta si effettua a settembre su un letto di semina ben affinato, le distanze di impianto sono di 30 cm sia tra le file che sulla fila, con una densità di 10-11 piante/mq. A primavera si ottengono delle piantine che si lasciano sviluppare in piena terra, altrimenti possono essere prelevate e messe a dimora nelle fenditure dei muri o in vaso, quest’ultimo è consigliato negli ambienti caratterizzati da inverni più freddi in quanto le piantine vengono poste in zone riparate. La messa a dimora dei cespi ottenuti dai rizomi avviene in primavera.


Tecniche di coltivazione

Il critmo viene coltivato negli orti o nei giardini famigliari ed in pieno campo su piccole superfici su terreni che ricadono in aree litoranee. Durante il ciclo di coltivazione le erbe infestanti si controllano effettuando qualche sarchiatura tra le file oppure delle scerbature manuali nel caso di orti o giardini famigliari. Il finocchio marino non necessita di concimazioni, durante l’estate viene eseguita qualche innaffiatura anche se questa pianta è estremamente resistente alla siccità perché le sue foglie sono rivestite esternamente da uno strato di cuticola che limita le perdite d’acqua per traspirazione.


Raccolta

Le foglie ed i germogli si raccolgono a partire da maggio fino a prima della fioritura, dopo questa fase diventano troppo amare; di solito si utilizzano fresche però si possono essiccare direttamente sotto il sole oppure in aceto di vino per fare in modo che perdano la nota di amaro.

Le infiorescenze ad ombrella vengono tagliate poco prima della maturazione dei semi, che viene raggiunta ponendole ad essiccare su un vassoio in ambiente riparato dalla luce, asciutto e con una buona circolazione d’aria. In seguito vengono separate dai semi che si conservano in contenitori di vetro.


Finocchio marino - Crithmum maritimum: Proprietà ed utilizzo

In passato il critmo era largamente impiegato grazie alle sue proprietà terapeutiche, invece attualmente è poco utilizzato e conosciuto. Questa essenza favorisce i processi digestivi stimolando la secrezione gastrica e biliare, diminuisce le fermentazioni a livello intestinale contribuendo quindi ad attenuare i dolori, stimola la diuresi, depura il sangue da tossine e da sostanze di rifiuto, svolge un’azione vermifuga nei confronti dei parassiti intestinali e combatte il rachitismo. In cucina le foglie fresche, una volta lavate, possono essere conservate sottaceto, cotte insieme al burro, impiegate come guarnizione nelle insalate e come condimento per i piatti a base di pesce e carne.

I semi si utilizzano come spezia o per la preparazione di decotti, tinture e di vini medicinali.


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