Freesia

Conoscere il genere Freesia

Il genere Freesia (italianizzato in "fresia") è composto da sei specie di piante a portamento erbaceo, tutte originarie del Sud Africa, appartenenti alla famiglia Iridaceae (la stessa famiglia a cui appartengono gli Iris). Il loro bulbo (chiamato cormo), piriforme e di modeste dimensioni, sviluppa all’apice delle lunghe foglie lanceolate, che arrivano a superare anche i 30 centimetri di lunghezza, di colore verde brillante. Al centro si sviluppa il fusto, esile e nodoso, che risulta ramificato in più punti, dove si sviluppano i fiori a forma di campana. Tutte e sei le specie presentano tinte che vanno dal bianco crema al giallo acceso, ma le innumerevoli varietà ed ibridi prodotti artificialmente hanno dato vita a fiori arancioni, rossi, viola e blu. la fioritura inizia alla fine dell’inverno e si protrae fino alla primavera, con fiori continuamente rinnovati e dall’intenso profumo percepibile anche a diversi metri di distanza. In molti paesi la fresia ha il significato della nostalgia e viene sovente regalata ad amici di vecchia data in onore di tempi ormai lontani.
Fresie in fiore

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La Freesia refracta

Varietà di Freesia refracta denominata La specie di fresia più comune e rinvenibile in commercio, nonché in natura allo stato selvatico, è la Freesia refracta. Dotata di fiori che variano dal giallo pallido all’arancio, questa specie è stata introdotta dall’Africa a scopo ornamentale, ma si è acclimatata bene in molte zone del mondo, risultando in alcuni paesi invasiva. I suoi fiori a campana sono tra i più profumati in primavera, richiamando numerosi insetti utili all’impollinazione. La specie, oltre ad essere sempre presente nei vivai, è stata più volte incrociata dando vita ad ibridi e cultivar dai colori variegati. Il più ricercato è l’ibrido denominato "blue skye", con fiori di colore viola o azzurro intenso. La varietà "pink fountain", invece, è dotata di fiori molto più ampi, di colore rosa accesso e con piccole sfumature bianche o giallastre verso il centro. In fine, l’ibrido "white wonder", unico nel genere Freesia, ha fiori totalmente bianchi con nessun tipo di sfumatura, ed è particolarmente usato per addobbare altari e bouquet da matrimonio.

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Coltivare le fresie

Sulla sinistra bulbi di fresia, confrontati con quelli di ranuncolo Il genere Freesia è semplice da coltivare al meridione, mentre risulta più ostica nelle regioni settentrionali, ma è possibile con qualche accorgimento scongiurare morie di massa dovute al freddo invernale. Le fresie, infatti, sono native del Sud Africa, ed hanno bisogno di calore e luce diretta del sole. La riproduzione avviene principalmente tramite i bulbi, che si piantano in un terreno ben drenato (terriccio e sabbia di fiume in parti uguali) nei mesi autunnali. Se si abita al nord, è bene piantare i bulbi in un locale asciutto e con temperature superiori ai 15 gradi, oppure coprirli con una serra in materiale plastico che li protegga dalla pioggia e dalle intemperie. Durante tutto l’inverno si innaffieranno due o tre volte alla settimana, evitando di bagnare eccessivamente il terreno. Quando spunteranno le prime foglie (in genere alla fine dell’inverno) si possono spostare in un vaso più grande e aumentare le innaffiature. Prima della fioritura, è bene usare un concime adatto per fresie (in commercio si trovano sia liquidi che in granuli) da applicare regolarmente ogni quindici giorni.


Cure e accorgimenti

Diverse varietà di fresia a confronto Le fresie non vanno mai potate, ma hanno comunque bisogno di una periodica pulizia del fusto: se i fiori secchi restano a lungo legati alle corolle, c’è il rischio di attacchi fungini o batterici, ragion per cui è bene eliminarli in tempo. Dopo la fioritura la pianta perderà il fusto e le foglie, ed il bulbo entrerà nel suo stato dormiente. In questa fase si sospenderanno le innaffiature e si procederà a dissotterrare il bulbo per metterlo a dimora fino all’autunno, quando verrà di nuovo piantato per ricominciare un nuovo ciclo. Accade spesso che dal bulbo madre si generino piccoli bulbilli ai lati; asportandoli delicatamente si otterranno nuovi esemplari da piantare. Sebbene sia poco comune come pratica, è possibile riprodurre la fresia anche tramite semi, ma risulta difficile soprattutto con gli innumerevoli ibridi presenti in commercio, che risultano sterili e quindi inadatti. Essi vanno piantati in primavera in un terreno morbido, e spesso c’è bisogno di un lungo periodo (anche più di un anno) affinché sviluppino i fusti.




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