Ariocarpus

Ariocarpus

Tra le piante grasse più conosciute e apprezzate c’è sicuramente l’ariocarpus: si tratta di una pianta cactacea originaria del Messico che conta circa dieci varietà diverse. Una delle sue caratteristiche peculiari è quella di riuscire a mimetizzarsi tra le rocce nelle zone desertiche dove cresce spontaneamente: avendo una superficie rugosa, coriacea e di un colore grigio-verde, l’ariocarpus è molto difficile da individuare, dunque quando si passeggia nel deserto è bene stare attenti o potremmo non notarlo affatto e magari calpestarlo senza volerlo. Tutte le specie di ariocarpus hanno un fusto tozzo, ricoperto da tubercoli che a volte fuoriescono dalla base per diversi centimetri. Tra i tubercoli a volte c’è una chiara lanugine; a differenza di altre piante cactacee, questa produce un forte apparato radicale, formato da una tozza radice formata da un fittone e circondata da radici più piccole che assorbono acqua.
Un esempio di ariocarpus

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Fiori e crescita

Ariocarpus fiorito Una delle peculiarità dell’ariocarpus è la produzione di fiori, cosa non molto frequente nelle piante grasse cactacee come questa. La fioritura avviene in primavera: sulla cima della pianta nascono dei fiori che possono essere bianchi oppure rosa intenso e che di solito sono molto appariscenti, soprattutto negli ambienti rocciosi dove la pianta c’è ma non si vede. Gli ariocarpus sono però piante dallo sviluppo molto lento: per questo motivo spesso i vivaisti le innestano sopra cactacee dallo sviluppo più rapido, così da ottenere piante più vigorose e dalla crescita più veloce. In questo modo l’ariocarpus si vende più facilmente perché fiorisce prima e diventa più grande in meno tempo, però gli intenditori di cactus e i collezionisti non amano questi metodi, che privano la pianta del suo normale ritmo di sviluppo. Le piante lasciate crescere normalmente, invece, si vendono di meno anche perchè hanno un costo elevato. Per questo si dice che l'ariocarpus è adatto solo ai veri amatori dei cactus.

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    Coltivazione

    Un esemplare di ariocarpus in un vaso Coltivare un ariocarpus non è una cosa semplice: si tratta di piante che si sono adattate a crescere e vivere tra le rocce calcaree, negli anfratti più nascosti dove c’è poco terreno a disposizione. E poi c’è il problema della crescita che è veramente molto lenta, per pochi centimetri bisogna aspettare anche degli anni. Se non si conoscono bene la pianta e le cure di cui ha bisogno, questo cactus potrebbe anche morire all’improvviso. Innanzitutto bisogna costruire l’ambiente ideale per l’ariocarpus, dunque un terriccio ricco di ghiaietto, pietra pomice, lapillo e terra da giardino. Intorno al grosso fittone della radice il terreno deve essere molto ben drenato, per questo conviene circondarlo di ghiaietto che permetta all’acqua in eccesso di scorrere via più facilmente. Per coltivare questa pianta è necessario un vaso ampio e profondo, affinché l’imponente apparato radicale possa stare comodo per diversi anni, perché bisogna ricordare che l’ariocarpus non ama i rinvasi: si rischiano danni alle radici e la morte improvvisa della pianta.


    Manutenzione e propagazione

    Ariocarpus fiorito spontaneamente in naturaPer coltivare al meglio un ariocarpus, il vaso va posto in una posizione di sole pieno, una zona dunque luminosa e ventilata. In estate, quando c’è un forte caldo, è meglio ombreggiare le piante, altrimenti il terriccio potrebbe scaldarsi troppo e rovinare così il fittone della radice. In inverno questo cactus va tenuto in un posto luminoso ma la temperatura non deve essere inferiore ai 5 gradi. L’ariocarpus va annaffiato solo quando il terreno è rimasto asciutto per diversi giorni, dunque ogni tre giorni circa in estate e una volta a settimana durante la primavera e l’autunno. In inverno è meglio non annaffiare proprio, per evitare l’insorgenza di marciumi. È consigliabile non tenere la pianta dentro casa tutto l’anno, perché se passa tutto l'inverno a venti gradi di temperatura potrebbe poi non fiorire in primavera. L’ariocarpus si propaga per seme: i semi vanno messi su un letto di semina umido, formato da sabbia di fiume ben lavata. Le piantine vanno poi tenute in un’area luminosa ma non esposte direttamente ai raggi del sole, ai quali vanno abituate gradualmente.




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