Pachypodium

Palma del Madagascar

Tra le piante grasse diffuse in tutto il mondo per il loro potenziale decorativo, il pachypodium è forse quella di maggiore impatto, per via delle sue ampie dimensioni. La sua provenienza è rivelata già dal nome con il quale è più noto: viene infatti chiamato anche palma del Madagascar. Pachypodium deriva invece dal greco e significa “grosso piede”, proprio per via della forma tozza della parte basale del fusto. Simili a palme nell'aspetto, queste piante sono in realtà formato da un fusto succulento che può crescere notevolmente se l'ambiente è idoneo, dividendosi poi in rami che si aprono poi con dei ciuffi di ampie foglie lucide e di colore verde scuro. Al genere pachypodium appartengono diverse specie arbustive o arboree, diffuse in tutto il Continente africano. La varietà di piante appartenenti alla famiglia delle Apocynaceae, tra le quali si ricordano anche le più comuni come l'oleandro e la pervinca, fa sì che la possibilità di scelta, per chi decide di arricchire il proprio spazio verde con queste piante, sia molto variegata. A seconda della tipologia di pianta e della specie cambiano infatti anche alcune caratteristiche generali, come forma e colore dei fiori e dimensioni e tipo di sviluppo della pianta stessa.
Pachypodium

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Coltivazione

PachypodiumEssendo piante di origine tropicale, le palme del Madagascar si adattano ad ambienti molto luminosi e dalle temperature non troppo basse: in inverno le pachypodium non dovrebbero essere esposte a temperature inferiori ai 10 gradi. La pianta tollera molto bene l'esposizione ai raggi diretti del sole, purché venga annaffiata in modo regolare e frequente in estate, mentre nel periodo invernale le innaffiature possono essere più diradate, prestando semplicemente attenzione a non lasciare che il terreno sia troppo arido. Allo stesso modo, si dovrà fare attenzione anche ad evitare i ristagni idrici, per evitare che le radici marciscano. Il terreno più adatto ad ospitare questo tipo di pianta è quello poroso e ricco di sostanza organica, che sarà un importante nutrimento per la pianta e per la sua crescita sana e rigogliosa. L'esposizione solare sarà quella che più influenzerà la crescita della pianta e la sua fioritura: si tratta di una pianta che può essere coltivata anche in vaso e in tal caso si consiglia di posizionarla all'aperto durante l'estate e durante le ore più calde della giornata, mentre in inverno si potrà riporre in un luogo riparato per proteggerla dal freddo. Nel periodo estivo e primaverile le coltivazioni potranno essere aiutate con una concimazione regolare, da sospendere invece nel periodo invernale, quando la pianta sarà a riposo.

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Riproduzione

PachypodiumUna delle caratteristiche che rende la pianta dal costo non sempre contenuto è la difficoltà di ottenerne nuovi esemplari: le operazioni, nei territori caratterizzati dai nostri climi, nonché le caratteristiche stesse della pianta, non permettono una riproduzione agevole e rapida. Al contrario, essa può avvenire solamente per seme ma per crescere e svilupparsi possono volerci diversi anni, mentre per una pianta dalle dimensioni medie i tempi di attesa sono davvero lunghi. Alla riproduzione autonoma, dunque, si ricorre molto di rado, mentre si preferisce ricorrere direttamente all'acquisto di esemplari già cresciuti a sufficienza per poter essere coltivati come piante adulte. Questo favorisce, di contro, la possibilità di selezionare una pianta secondo il proprio gusto e lo stile del giardino, avendo già davanti a sè le caratteristiche ben visibili dell'esemplare che si andrà a scegliere. A seconda delle caratteristiche della specie, saranno diverse anche le condizioni di coltivazione e la resistenza agli ambienti e al clima europeo: meglio informarsi adeguatamente, quindi, al momento dell'acquisto, per essere certi di poter fornire alla pianta tutte le attenzioni e il nutrimento di cui può avere bisogno.


Pachypodium: Malattie e parassiti

PachypodiumTra le particolarità delle diverse specie di pachypodium vi è la caratteristica resistenza all'attacco di parassiti e di malattie fungine, nonostante sia una pianta che con difficoltà si adatta ai nostri climi e dalla quale ci si aspetterebbe forse maggiore debolezza. Questo non significa, comunque, che è del tutto immune dalla colonizzazione da parte di parassiti: in particolare, su tutti il più temuto è la cocciniglia. La sua presenza è facile da riconoscere, poiché crea delle caratteristiche macchie sulle foglie: osservarle con regolarità permetterà di individuare eventuali infestazioni in corso e di intervenire in modo tempestivo prima che sia troppo tardi. Una pianta già indebolita dalle condizioni climatiche avverse potrà essere più soggetta ad attacchi parassitari, mentre allo stesso tempo la presenza di parassiti potrà rendere la pianta più vulnerabile e meno resistente: è quindi importante cercare di evitare che si sviluppino queste due condizioni avverse per la sopravvivenza e la crescita rigogliosa della palma del Madagascar. Una cura adatta alle condizioni richieste dalla pianta sarà una prima soluzione, mentre alla difesa contro i parassiti contribuiranno appositi trattamenti, con particolare attenzione soprattutto nel periodo primaverile: con il risveglio e la ripresa del ciclo vegetativo della pianta, anche per i parassiti sarà il periodo più propizio per dare il via alla colonizzazione.


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