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La prevenzione è particolarmente importante per un disturbo difficile da combattere e di facile diffusione: la prima azione importante da mettere in atto è quella di fare in modo che l'oidio non abbia mai a disposizione un ambiente fertile per proliferare. Tra le fila di zucchine e, in generale, delle coltivazioni, è bene lasciare sufficiente spazio per favorire il ricircolo dell'aria, evitando così anche il contatto diretto tra le foglie delle diverse piante. Il ricambio dell'aria deve essere favorito anche tra le foglie della stessa pianta, eliminando quelle più vecchie e ormai secche soprattutto nei pressi dei frutti. Anche i ristagni idrici sono da evitare, poiché favoriscono la diffusione di questa e molte altre malattie fungine e parassitarie. Meglio innaffiare all'alba e a scorrimento, evitando l'innaffiatura a pioggia soprattutto la sera, quando poi le gocce e l'umidità rimarrebbero sulle foglie per l'intera notte.
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Debellare l'oidio, una volta che ha colonizzato una pianta, non è affatto semplice. Se la pianta non è recuperabile, comunque, è importante intervenire in modo tempestivo sradicandole e smaltendola lontano dalle altre coltivazioni dell'orto: le spore, infatti, potrebbero facilmente raggiungere per via aerea altre piante rovinando intere coltivazioni. La lotta può essere chimica o anche biologica, grazie all'utilizzo di prodotti antifungini a base di zolfo. Il trattamento può essere ripetuto più volte nel corso dell'anno, per avere la certezza che il disturbo non torni a proliferare rovinando le zucchine e le altre coltivazioni vicine. Va ricordato, però, che lo zolfo ha potere preventivo: non è infatti attualmente possibile eliminare l'infestazione, ma si potrà solamente eliminare le foglie colpite, se non sono molte, ed utilizzare lo zolfo in maniera preventiva per evitare che l'oidio si diffonda su altre parti della pianta ancora sane.
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