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Prima di realizzare degli orti verticali, è consigliabile valutare quali possono essere le tipologie di ortaggi più adatte. Per quanto riguarda i pomodori, di cui esistono veramente le più disparate specie, si può optare per i tipi che crescono in larghezza e mantengono comunque un’estensione abbastanza ridotta; un’idea può essere coltivare i pomodori rampicanti, che possono essere piantati alla base dell’orto verticale e fatti crescere adiacenti a un muro o alla struttura stessa dell’orto. Più in generale, tutte le specie rampicanti, come zucchine e zucche, possono essere impiegate secondo queste modalità, stando però attenti che non ostacolino o tolgano luce agli altri ortaggi: si devono scegliere pochi esemplari di rampicanti, rispetto a quelli cespugliosi o bassi. Vanno evitati gli ortaggi perenni, come carciofi e asparagi, in quanto necessitano di cure maggiori e di rinvasi periodici, offrendo una produttività relativamente bassa; tra le piante perenni si può invece piantare il rosmarino, la cui vistosa crescita in altezza può essere contenuta con potature frequenti e accorgimenti non troppo laboriosi.
La gestione degli orti verticali è piuttosto semplice e intuitiva e, al tempo stesso, non richiede l’utilizzo di attrezzi difficili da reperire. Il primo oggetto essenziale è, ovviamente, un innaffiatoio: ne esistono tantissimi tipo, da quelli in plastica, resistenti e pratici, a quelli ricercati ed eleganti in materiale zincato; ogni tipologia di pianta ha bisogno di diverse modalità di innaffiatura, dettaglio da valutare prima di irrigare le proprie piante, o addirittura prima di scegliere quali innestare: le piante che necessitano di essere innaffiate sulle foglie hanno bisogno di un innaffiatoio con diffusore ampio e buchi molto sottili, mentre le piantine che richiedono solo un terreno ben umidificato possono essere irrigate con uno strumento privo del caratteristico diffusore a pioggia. Più semplice il discorso che riguarda gli altri attrezzi da impiegare: per quanto riguarda i vasi, la vasta gamma tra cui scegliere offre soluzioni adatte ad ogni genere di pianta; infine, per la manutenzione del terreno si possono utilizzare una paletta in ferro, per manipolare il terriccio, e un rastrello, sempre in ferro, per livellare il terreno ed effettuare piccole sarchiature.
La prima soluzione consigliata è quella che si serve di scaffali in legno, plastica, ferro, su cui disporre i vasetti; è importante esporre la struttura al sole, per assicurare la giusta quantità di luce, provvedendo anche al reperimento di sottovasi per ogni contenitore e a teli o incerate, per evitare che possibili fuoriuscite d’acqua danneggino le superfici. Per chi non ha voglia di costruire degli orti verticali fai da te, esistono dei contenitori già assemblati, pratici e comodi. Un sistema più recente è il PET tree vertical, che si serve di bottiglie e contenitori di plastica per metterci piante e terriccio; in questo caso il sistema di irrigazione è molto originale, in quanto prevede che l’acqua data ai vasi in cima scoli attraverso i fori di uscita, andando a diffondersi nei vasi sottostanti. Simili al PET tree vertical sono le fioriere e i contenitori a cascata, con colonne che, ancora, fanno defluire l’acqua nelle fioriere sottostanti, grazie a una rete di portavasi fissati al muro o ad altri supporti. Infine, si possono riutilizzare i bancali e le pedane in legno che i magazzini non riutilizzano, fondendo giardinaggio e riciclaggio.
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