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Considerando che le Areca sono piante originarie dei paesi tropicali e quindi abituate a delle temperature abbastanza calde, esse, hanno bisogno di crescere in luoghi in cui ci sia una buona percentuale di luce. Nonostante gradiscono luoghi illuminati non amano essere esposte ai raggi diretti del sole. Le temperature ideali per il loro sviluppo si aggirano intorno ai 20 – 25°C. Le Areca hanno bisogno di essere poste in luoghi arieggiati ma non ove si vengono a creare correnti d’aria, soprattutto fredde. Per quanto riguarda le annaffiature, queste piante, gradiscono i terreni umidi ma non i ristagni idrici. Nei periodi più caldi è giusto nebulizzare le foglie della pianta in modo da creare umidità nell’aria oppure si potrebbe posizionare dell’argilla espansa nel sottovaso. Le piante di Areca non amano il calcare e quindi si consiglia di annaffiarle con l’acqua piovana oppure con l’acqua demineralizzata. In fatto di terreni nel quale coltivarle, le Areca, non hanno particolari preferenze. La cosa importante è che il terriccio sia ben drenato in modo tale che l’acqua non si ristagna provocando dei danni alla pianta. Per favorire il drenaggio è opportuno aggiungere al terreno della sabbia o dell’argilla espansa e volendo, sul fondo del vaso, si possono sistemare dei cocci o della ghiaia.
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Le piante di Areca non hanno bisogno di particolari potature, l’unica cosa che va fatta è eliminare le parti della pianta che si sono seccate o che sono danneggiate. Molto frequente in queste piante è che la punta delle foglie si secca a causa di troppa secchezza nell’aria. Nel caso in cui alla nostra pianta succeda una cosa del genere non serve tagliare l’intera foglia ma rimuovere solo la punta. Ricordiamo che gli attrezzi utilizzati per fare questi tipi di interventi devono essere puliti e disinfettati sia prima che dopo l’uso in modo tale da non portare infezioni alla pianta. Per quanto riguarda le concimazioni vanno effettuate dal periodo primaverile fino al termine del periodo estivo. Durante il resto dell’anno le concimazioni possono essere anche sospese. Nel periodo primaverile ed in quello estivo, ogni 15 – 20 giorni, va somministrato del concime liquido da diluire nell’acqua utilizzata per le annaffiature. Le dosi da somministrare sono riportate sulla scatola della confezione ma si consiglia di dimezzare rispetto a quanto riportato. Il concime da utilizzare è quello che contiene i macro elementi quali Azoto, Fosforo e Potassio ed i micro elementi quali il Ferro, il Rame, lo Zinco, il Manganese, il Boro e il Molibdeno.
Le noci di Betel, ovvero i semi dell’Areca Catechu, sono utilizzati nelle zone dell’Asia tropicali per essere masticati. Questa pratica di masticazione ha origini piuttosto antiche ed ancora oggi è diffusa dalle zone dell’India, alla Cina e fino alla Melanesia. Questi semini contengono all’interno sostanze grasse, degli alcaloidi ed i tannini e vengono masticati per favorire la salivazione e quindi la digestione. Secondo alcuni studi, le noci di Betel, svolgono un’azione cardiotonica, vermifuga e astringente. I semi di Areca vengono tritati in piccoli pezzettini e spolverati con il lime oppure con spezie tipo la cannella e la noce moscata. Il tutto viene avvolto nelle foglie della Piper betle (un’altra pianta) e vengono masticati o tenuti in bocca dopo pranzo per favorire la digestione e profumare l’alito. Le foglie di Piper betle danno al boccone un sapore piccante accompagnato da un ebrezza di chi lo assapora. Un inconveniente che può scaturire da questi bocconi è la presenza di tannini che fanno diventare la saliva rossa e anneriscono i denti. Oltre ad essere masticate, le noci di Betel, vengono tritate e mescolate con il tabacco e chiuse in una foglia di Pepe Betel per ottenere delle sigarette che poi vengono fumate.
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