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La Calathea è una pianta che si adatta particolarmente alla coltivazione in appartamento, proprio per via delle sue origini sudamericane che le fanno preferire un clima senza eccessivi sbalzi termici e con illuminazione indiretta. La coltivazione in vaso si rivela ottimale ed è preferibile un posizionamento rialzato, in modo tale che il contatto diretto del vaso con il pavimento non provochi un eccessivo raffreddamento del terreno, che potrebbe far morire la pianta intaccandone le radici. La collocazione in vaso è indicata anche perché la Calathea non necessita di ampi spazi per crescere e per sviluppare le proprie radici: al contrario eventuali rinvasi, da effettuare nel periodo primaverile, sono consigliati solamente una volta che le radici hanno occupato tutto lo spazio a loro disposizione. Il tipo di terreno adatto è sempre lo stesso, composto da terriccio e sabbia, con una soluzione parzialmente acida. Il terreno deve essere sempre umido, ma occorre evitare i ristagni d’acqua e dunque garantire un buon drenaggio che scongiuri i rischi di marcescenza delle radici. Nel periodo più fertile per la pianta, da aprile a settembre, è necessario provvedere alla concimazione per arricchire il terreno di tutti i nutrienti necessari ad uno sviluppo rigoglioso: il concime sarà da spargere con cadenza quindicinale, mentre d’inverno sarà sufficiente spargere la soluzione liquida solo una volta ogni due mesi circa.
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Essendo una pianta originaria di zone a clima tropicale, la calathea necessita di attenzioni per quanto riguarda il clima e la cura quotidiana. E’ sensibile ai cali di temperatura, e non dovrebbe mai essere esposta ad ambienti con temperature inferiori ai 18°, mentre può tranquillamente vivere in ambienti caratterizzati da 25° o oltre. Nel periodo estivo richiede frequenti innaffiature, affinchè il terreno sia mantenuto sempre umido purchè privo di ristagni. Meglio evitare, invece, di bagnare le foglie, che con il tempo potrebbero indebolirsi e perdere fascino. La pianta deve essere mantenuta al riparo dal vendo e predilige un’esposizione non diretta ai raggi solari. Se le condizioni climatiche lo permettono, tuttavia, la coltivazione in giardino offrirà un vantaggio: la possibilità di coltivare la calathea in uno spazio aperto e dalle condizioni favorevoli permetterà la sbocciatura dei caratteristici fiori gialli, che invece difficilmente è possibile ammirare all’interno degli appartamenti.
Osservare con attenzione le foglie della calathea è il segreto per poterne tenere sotto controllo lo stato di salute e per accertarsi che non vi siano parassiti o malattie fungine. Eventuali macchie sulle foglie possono essere segno, appunto, della presenza di organismi infestanti, da eliminare con appositi prodotti specifici. In particolare, se le foglie assumono aspetto giallastro e tendono ad accartocciarsi è probabile che ci si trovi alla presenza di attacco di ragnetto rosso, mentre piccole ragnatele e macchie bianche nella parte apicale della foglia e nella pagina inferiore rivelano la presenza di cocciniglia. Allo stesso modo, foglie secche possono indicare una scorretta innaffiatura o una esposizione troppo diretta ai raggi solari e a temperature elevate, nonché a un clima troppo arido e secco: ricordiamo che essendo piante abituate a climi tropicali, le calathee richiedono ambienti umidi per una crescita rigogliosa. Foglie spente, accompagnate ad uno sviluppo lento della pianta, sono invece indice di carenze nutritive: il terreno potrebbe non essere adatto oppure potrebbe richiedere una maggiore o più adatta concimazione. La calathea non richiede potatura, ma è consigliabile eliminare le foglie secche, che sottraggono inutilmente nutrimento alla pianta rallentando lo sviluppo delle parti sane, oltre ad essere antiestetiche.
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