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Il terriccio della clivia miniata deve essere sempre umido, quindi specie tra aprile e settembre, che è il periodo di ripresa vegetativa e fioritura, le annaffiature sono richieste regolari e abbondanti. Naturalmente, anche nel caso di questa pianta, bisogna evitare i ristagni di acqua prendendo qualche piccolo accorgimento: in primis evitando di innaffiare nell'incavo della rosetta di foglie e poi assicurandosi che i vasi della clivia, anche se molto piccoli, abbiano un buon drenaggio. Dopo Ottobre l'acqua va diminuita progressivamente. Durante l'inverno, infatti, la clivia può stare lunghi periodi senza essere annaffiata, fino a 20 giorni. La cura della clivia miniata richiede concimazioni piuttosto frequenti. È consigliabile un concime liquido che oltre ad un alto apporto di azoto, contenga anche potassio, ferro e magnesio.
La clivia miniata fiorisce in primavera, da Marzo fino ad Agosto. Al contrario delle altre piante della stessa specie la miniata è più piccola mentre le sue infiorescenze, che nascono alla sommità di un lungo stelo, sono grandi e numerose. Possiamo trovare dai 10 ai 20 fiori alla volta. La bellezza di questa pianta sta nel fatto che anche se i suoi fiori durano poco, essi si riformano continuamente. Appena i fiori si seccano vanno eliminati per evitare che la pianta marcisca e alla fine della fioritura è indispensabile tagliare direttamente lo stelo alla base per assicurarsi una buona fioritura anche l'anno successivo. È bene tenere presente che le clivie coltivate in serra iniziano a fiorire a Novembre, ma va seguito comunque lo stesso procedimento per quanto riguarda la potatura. Un accorgimento importante, quando si pota la clivia con le cesoie, è ricordarsi di sterilizzarla perchè i parassiti potrebbero rovinare il suo robusto fogliame.
La clivia miniata è tornata recentemente in voga dopo alcuni anni di oblio in cui la si poteva trovare esclusivamente nei salotti delle nonne. Essendo un fiore molto alla moda negli anni '60-'80, ha subito un periodo di declino tornando fortunatamente alla ribalta negli ultimi anni grazie alla vividezza dei suoi fiori che non potevano passare inosservati per lungo tempo. Sarà interessante sapere che questa pianta fu scoperta da William J. Burchell nel 1815 il quale la raccolse lungo le coste del Great Fish River in Africa. Nel 1820 il botanico inglese James Bowie la inviò in Inghilterra per farla classificare da John Lindley che la chiamò Clivia nobilis in onore di lady Charlotte Florentine Clive duchessa di Northumberland. Altra curiosità che è bene conoscere, soprattutto se si hanno dei bimbi in casa, è che la clivia è velenosa in tutte le sue parti. Se ingerita in grande quantità può essere altamente tossica.
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