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La gerbera è una pianta che vanta grande diffusione solamente a partire da tempi relativamente recenti: importata dalla Germania all'inizio del Novecento, è solo dalla metà del secolo che le cultivar con i fiori più ampi vengono create, rendendo più apprezzata la pianta e diffondendone la coltivazione a scopo decorativo. La gerbera, quindi, non è una pianta che cresce spontaneamente nei nostri territori e per questa ragione necessita di alcune attenzioni per quanto riguarda la coltivazione. Le sue caratteristiche specifiche la rendono adatta, in particolare, alla coltivazione in spazi chiusi e riparati. Le gerbere devono essere esposte in luoghi molto luminosi, ma occorre evitare di esporle in modo diretto ai raggi solari, che potrebbero bruciare la pianta e danneggiarla in modo irreparabile. Anche la protezione dai venti forti è importanti, pur trattandosi di una pianta che predilige gli ambienti ben aerati. La gerbera va protetta soprattutto nel periodo invernale, poiché non deve essere sottoposta a temperature inferiori ai 5 gradi, mentre sopporta bene le temperature elevate, pur prediligendo un clima caratterizzato da 15 - 20 gradi circa. Il terreno deve essere mantenuto ben umido, soprattutto in estate, con annaffiature poco abbondanti ma regolari, per garantire alla pianta la necessaria quantità d'acqua senza che si formino ristagni.
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La gerbera è una pianta di facile coltivazione, ma questo purtroppo non significa che si tratta anche di una pianta resistente a qualsiasi tipo di attacco esterno. Come molte altre piante coltivate in appartamento, è in parte al riparo ma non del tutto al sicuro dall'attacco dei parassiti. I nemici più comuni e più diffusi della gerbera sono gli afidi, che colpiscono la pianta diffondendosi e sottraendole le energie necessarie alla vita. La presenza di afidi si rileva eper via delle piccole macchie chiare che si notano sulle pagine delle foglie: debellare la presenza dei parassiti è fondamentale, ma occorre farlo con l'uso di prodotti specifici. Le gerbere sono inoltre particolarmente sensibili agli attacchi fungini: la presenza di macchie bianche, anche di notevoli dimensioni, può essere spia di mal bianco, una patologia estremamente diffusa e causata, appunto, da diverse specie di funghi. Se non trattata con prodotti specifici, in questo caso le foglie si ricoprono di una patina bianca, ingialliscono e cadono. Anche un aspetto della pianta caratterizzato da un portamento troppo aperto può essere provocato dalla presenza di un attacco fungino, con conseguente perdita delle foglie: in ogni caso occorre intervenire in modo tempestivo con prodotti specifici.
Le gerbere possono essere moltiplicate in diversi modi, che però comportano risultati differenti: nel caso delle operazioni domestiche, solo due tipi sono quelli effettuabili, ovvero la moltiplicazione per seme o quella per divisione della pianta. Nel secondo caso si otterrà una piantina identica alla piantina madre entro poco tempo dall'avvenuta divisione, da effettuarsi quando la pianta madre è sufficientemente cresciuta, ma non si ha purtroppo la garanzia di successo. Più sicura è la moltiplicazione per seme, che richiede naturalmente qualche accortezza in più e anche più tempo prima di poter avere a disposizione una pianta adulta in grado di fiorire, tuttavia non vi è la garanzia di uguaglianza tra la pianta madre e le successive piante, che potrebbero presentare fiori di colore diverso. La semina va effettuata in marzo, epr poter dare il tempo ai semi di germogliare nel semenzaio, conservato in un luogo asciutto, fresco e riparato, per circa un mese. Soltanto dopo che le piantine saranno germogliate potranno venire coltivate come normali esemplari adulti.
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