Jatropha

Jatropha origini e caratteristiche

La jatropha è una pianta arbustiva originaria dell’America del sud, dell’Africa e dell’Asia. In totale ne esistono circa dieci specie diverse, anche se non ci sono molte differenze tra l’una e l’altra. Ha delle foglie molto grandi lucide e verde scuro, mentre i fiori sono raggruppati in mazzetti piccoli a forma di ombrello. Queste infiorescenze sono molto appariscenti perché, pur essendo piccole, sono di tonalità molto accese, che vanno dall’arancio al rosso intenso. La jatropha ha un fusto basale molto corto e con pochi rami, sulla cui cima crescono i piccioli dai quali poi si origineranno le foglie. Alcune specie hanno invece un fusto più tozzo e grosso che funge da riserva d’acqua nei periodi di aridità. Di solito le piante coltivate alle nostre latitudini non superano mai il metro di altezza, dunque si prestano bene come piante da appartamento, ma in realtà nei luoghi d’origine possono esse anche più alte.
Esemplari di jatropha in vaso

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Jatropha coltivazione

Fiori di jatropha La facilità di coltivazione della jatropha ha fatto sì che questa pianta arbustiva si diffondesse molto rapidamente come pianta da interni: si adatta molto bene a qualsiasi tipo di ambiente e non ha radici molto ingombranti, dunque può anche essere posta in vasi non troppo grandi. Tra l’altro, la jatropha si sviluppa meglio se ha una quantità ridotta di terriccio, dunque è opportuno scegliere vasi di modeste dimensioni. Deve stare in luoghi luminosi, può anche essere esposta direttamente ai raggi solari poiché questi ultimi non danneggiano il fogliame; l’importante è che non stia in ombra, altrimenti non produrrà fiori. Questa specie però teme il freddo, dunque in inverno bisogna per forza tenerla al riparo dentro casa, mentre in estate è meglio che stia fuori, in un posto più arieggiato di una stanza.

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Jatropha cure

I fiori non ancora del tutto sbocciati di una particolare varietà di jatropha Non bisogna mai annaffiare la jatropha in modo eccessivo, le irrigazioni devono essere sporadiche, solo quando il substrato appare asciutto: bisogna ricordare che questa è una pianta che tollera la siccità, alla quale è abituata nelle sue zone d'origine, dove il clima è infatti molto caldo e secco. In inverno, però, se il clima è eccessivamente asciutto, questa pianta può perdere le foglie, tutte o solo una parte, e rimanere con solo un picciolo sulla cima dei rami. Questo evento, tuttavia, non denota il deperimento della pianta ma è un fenomeno normale. Non bisogna fare nulla, anzi, è meglio non dare l’acqua in questo periodo, fino alla fine dell’inverno. A quel punto potremmo irrigarla normalmente e la nostra jatropha produrrà nuovi germogli verdi, che si prepareranno poi per la fioritura primaverile.


Jatropha mantenimento

I frutti di jatropha contenenti i preziosi semi La jatropha non ha bisogno di una gran quantità di terra ma in ogni caso il substrato deve avere determinate caratteristiche: innanzitutto deve essere ben drenato, dunque deve essere costituito da un buon terriccio universale mischiato con della sabbia. Poi bisogna ricordarsi di cambiare il terreno di tanto in tanto, senza necessariamente cambiare anche il vaso, visto che le radici non si espandono come accade per altre specie. Dall’inizio della primavera fino ai primi freddi è bene fornire al nostro esemplare del concime per piante da fiore, una volta ogni due settimane, da somministrare sciolto nell’acqua delle annaffiature. C’è una curiosità molto interessante sulla jatropha: nei luoghi d’origine viene coltivata soprattutto perché produce dei semi molto grandi e oleosi. L’olio che si ricava da questi semi viene utilizzato per produrre un biodiesel; in Africa, invece, questa pianta veniva fatta crescere ai confini dei campi coltivati per tenere lontani gli animali, visto che per loro è una pianta tossica. Oggi anche in Italia ci sono delle piantagioni di jatropha che hanno lo scopo di produrre il prezioso carburante.




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