Orchidee cura

Breve introduzione al meraviglioso mondo delle orchidee

Affascinanti come le terre esotiche da cui provengono, le orchidee sono da 2500 anni simbolo di bellezza, eleganza e sensualità. La prima descrizione si deve al filosofo Confucio che ne lodò bellezza e profumo. Anticamente venivano inoltre sfruttate per le supposte proprietà medicinali, in particolare i tubercoli radicali venivano bolliti, essiccati e polverizzati per estrarne il salep, una sostanza energetica e stimolante (oggi si ritiene che in realtà le orchidee abbiano potere curativo scarso o nullo). In natura ne esistono circa 35.000 specie, riunite in 700-800 generi a cui vanno aggiunti innumerevoli ibridi creati dall'uomo, e danno vita ad un'incredibile varietà di forme e colori. Le orchidee che si trovano in commercio sono in genere quelle di cui è più facile prendersi cura, una delle più diffuse è la bella Phalaenopsis dai fiori eleganti e di lunga durata.
Fiore di orchidea Cymbidium

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Come scegliere il giusto ambiente : temperatura e luce

Fiore di orchidea Miltonia Ogni orchidea ha le sue specifiche necessità, ma tutte desiderano un ambiente aerato e molto luminoso anche se non amano nè il caldo eccessivo nè le correnti. Alcune crescono solo in presenza della luce diretta del sole, altre vivono bene anche in penombra, come la Miltonia. Se le posizionate davanti ad una finestra ricordatevi di schermarle sempre con una tenda leggera. Per quanto riguarda la temperatura più adatta, le orchidee possono appartenere a tre differenti microclimi: serra fredda (min. 10°C max 27°C) come ad esempio la Cymbidium, serra intermedia (min. 13°C max 30°C) come la Cattleya e serra calda (min. 15°C max 32°C) come la Phalaenopsis. Per qualche ora le orchidee possono anche resistere a temperature intorno a 5 °C di minima ed oltre 32 °C di massima.

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L'umidità e la quantità d'acqua necessarie al loro sviluppo

Germoglio di orchidea Phalaenopsis Se la luce è indispensabile per avere piante sane e fioriture rigogliose, altrettanto importante è garantire alla nostra orchidea la giusta umidità. L'orchidea proviene infatti da paesi tropicali in cui c'è un tasso di umidità media maggiore che alle nostre latitudini, vi è pertanto spesso bisogno di incrementare l'umidità ambientale. Per farlo si può nebulizzare intorno alle piante e sulle foglie acqua a temperatura ambiente meglio se piovana, o almeno demineralizzata, in particolare durante il periodo vegetativo. Oppure si può utilizzare un sottovaso pieno di sassolini o di argilla espansa in cui sia sempre presente un filo d'acqua. L'aspetto più delicato nella cura delle orchidee è l'annaffiatura, bisogna evitare gli eccessi e i ristagni d'acqua. La maggior parte delle orchidee va bagnata poco, circa una volta a settimana, praticamente quando le radici sono asciutte. Dopo la fioritura, in genere, l'orchidea ha bisogno di un periodo di riposo, pertanto le annaffiature vanno ridotte fino a che la pianta non dia segni di ripresa come la nascita di germogli e radici.


Orchidee cura: Come avere cura delle orchidee in situazioni particolari

Orchidea sotto attacco fungino Per la cura delle orchidee non è richiesta una vera e propria potatura, è sufficiente ripulirle dalle parti secche o danneggiate. I fiori andrebbero recisi una volta appassiti, ma non in quelle orchidee, come la Phalaenopsis, in cui lo stelo può rifiorire. Nel dubbio si può aspettare che lo stelo si secchi completamente, segno che non rifiorirà. Si può comunque decidere di recidere lo stelo alla base per ottenere un nuovo stelo e una fioritura più rigogliosa. Le orchidee coltivate in casa, poiché il substrato su cui vivono è un materiale inerte, possono avere bisogno di ricevere i nutrimenti dall'esterno attraverso la somministrazione di concimi, che di solito hanno una formula NPK (azoto fosforo e potassio). Le malattie, parassitarie e non, a cui sono soggette le orchidee spesso sono provocate o almeno favorite da una cura inadeguata. Le malattie causate da funghi, in particolare, dipendono quasi sempre dall'eccessiva umidità, per evitarle è necessario non esagerare con l'acqua e controllare che il substrato non rimanga bagnato.


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