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La peperomia è una pianta utilizzata soprattutto per arredare i nostri appartamenti; effettivamente essa coniuga delle dimensioni (in vaso) non importanti con una straordinaria eleganza ed una manutenzione ridotta, tutte doti che costituiscono una perfetta pianta da appartamento. La peperomia (nome particolare e dal “retrogusto” piuttosto familiare, in effetti fu chiamata così nel passato per una certa somiglianza con il pepe ed altre spezie, soprattutto nelle foglie) è di origine tropicale asiatica, vive generalmente nella parte bassa delle distese forestali e come tante piante tropicali ha trovato diffusione nel mondo come pianta da appartamento. Un’altra caratteristica che rende la peperomia perfetta per questo ruolo è la grande adattabilità a climi differenti da quello originale: le nostre case sono spesso climaticamente inadeguate per le piante, ma la peperomia ha basse esigenze e riesce a ben adattarsi anche a spostamenti di location. Dal punto di vista estetico la pianta si presenta con degli steli ed un corpo abbastanza spessi perché di caratteristiche succulente, delle foglie grandi (rispetto al corpo ed alle dimensioni generali) e dei fiori invece piccolissimi ma comunque molto decorativo. Il pezzo forte della pianta sono chiaramente le foglie, la cui colorazione verde intensa ma variegata con delle screziature gialle le rende ottimi elementi decorativi.
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La peperomia non è una di quelle piante d’appartamento che durante la bella stagione possano essere trasportate sul balcone o addirittura in giardino per far loro “assaporare” un po’ di vita all’aperto; essa infatti non solo non sopporta temperature al di sotto dei quindici gradi centigradi (raramente in appartamento si scende sotto tali valori di temperatura), ma non gradisce né le correnti d’aria dirette e né la luce solare. Per entrambe queste cose si consiglia di lasciare la peperomia lontano da porte e finestre, anche se l’illuminazione deve comunque essere più che discreta (ma mai diretta). Le annaffiature della peperomia devono essere regolari nel periodo primaverile ed estivo, mentre nel periodo autunno/inverno devono quasi essere sospese, ovvero devono essere molto sporadiche perché la pianta preferisce un po’ di secchezza a troppa acqua. A proposito dei ristagni idrici, oltre al contenersi nelle annaffiature, un ottimo accorgimento per garantire la sopravvivenza della nostra peperomia è trovare un substrato molto poroso e drenante, possibilmente con il fondo in cocci (fanno scolare l’acqua) e con del materiale grossolano comunque mischiato al terriccio; solitamente il vaso delle peperomia è molto piccolo, perché questa pianta ha un ridotto sviluppo radicale.
La peperomia, se si rispettano gli accorgimenti precedentemente riportati, non dovrebbe avere difficoltà a sopravvivere anche molti anni nel nostro appartamento; essa infatti è una pianta perenne e sempreverde, ovvero non termina il suo ciclo vitale ogni anno ed inoltre le foglie, se ben curate, non cadono e ricrescono ogni cambio di stagione. Un altro piccolo accento va posto sull’umidità ambientale che la peperomia predilige: essa è abituata, essendo originaria di climi tropicali, ad un tenore di umidità molto alto nell’aria; questa cosa viene a mancare soprattutto d’estate, quando è bene vaporizzare la chioma della peperomia con dell’acqua (possibilmente demineralizzata) in modo da adeguare solo il clima locale della pianta e non far diventare la nostra casa una serra. La moltiplicazione della peperomia può avvenire in primavera utilizzando le talee delle foglie, anche se questa operazione non è garantita perché è poco “naturale”. Purtroppo anche la peperomia ha dei nemici ed arrivando quindi alla parte dedicata alle avversità diciamo che bisogna porre l’attenzione sulla cocciniglia cotonosa e sul ragnetto rosso, due insetti molto famosi a coloro che hanno la passione per le piante. Invece i sintomi dovuti a trattamento ed esposizione non corretta della pianta sono soprattutto a carico delle foglie, che cadono (correnti troppo fredde, eccessive annaffiature) oppure che paiono bruciate (sole diretto, da evitare assolutamente).
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