La pianta pachira, anche se coltivata in vaso, è comunque una specie di grandi dimensioni, dunque va messa in un recipiente ampio e in un luogo dove la sua chioma possa avere un po’ di respiro, anche se non è molto folta. Normalmente una pianta di pachira ha massimo cinque fusti, spogli per due terzi e ricchi di vegetazione solo sulla parte superiore; i fusti di solito si intrecciano tra loro, quasi a formare un unico tronco: le foglie sono grandi e tonde, costituite da foglie più piccole e di forma allungata. La pachira deve stare in una posizione ventilata e luminosa ma non esposta direttamente ai raggi del sole, che potrebbero far ingiallire le foglie. È una pianta che non tollera il gelo ma comunque, in caso di freddo intenso, al massimo può perdere il fogliame, che ricrescerà tranquillamente in primavera.
pianta da interno di Spatifillo o Spathiphyllum vera da interno v17 Prezzo: in offerta su Amazon a: 24,9€ |
La pianta pachira è originaria di zone tropicali, dunque predilige ambienti umidi e terreni umidi: il terriccio del nostro vaso deve sempre essere un po' bagnato dunque, ma senza mai ristagni idrici. Le annaffiature devono essere regolari ma solo quando vediamo il substrato ben asciutto; in estate basta irrigare una volta ogni tre giorni, mentre in inverno è sufficiente addirittura una volta a settimana. Anche le foglie hanno bisogno di essere inumidite e il metodo migliore è vaporizzarle: se vediamo che iniziano a scurirsi, dobbiamo pulirle con uno straccio di tessuto in microfibra appena umido, accorgimento che ci aiuterà anche a eliminare eventuali acari dalla pianta. In autunno la pachira va sempre rinvasata e bisogna usare un terriccio nuovo e ricco, facendo sempre attenzione al drenaggio.
La chioma della pianta pachira tende ad espandersi molto, per questo motivo periodicamente è necessaria una potatura: bisogna togliere, però, solo i rami danneggiati o le foglie ingiallite, senza esagerare e operando solo per contenere la vegetazione e dare una forma definita alla chioma. Prima di intervenire bisogna assicurarsi che gli strumenti usati per la potatura siano ben puliti, altrimenti si rischia di attaccare alla pianta infezioni fungine che potrebbero danneggiarla, visto che è una specie abbastanza delicata. La moltiplicazione della pachira può avvenire in due modi, o per seme o per talea. Nel caso della semina, bisogna preparare bene il terreno, arricchendolo di sostanza organica. La talea va invece operata in primavera, asportando una porzione di ramo che va poi ripiantato in un terriccio umido e ugualmente lavorato.
COMMENTI SULL' ARTICOLO