Le succulente del genere Echinocactus, originarie del continente americano, sono probabilmente le rappresentanti della famiglia Cactaceae più note e comuni in commercio. Spesso vengono chiamate volgarmente "cuscino di suocera", in riferimento soprattutto alla Echinocactus grusonii, una bella specie che raggiunge notevoli dimensioni se coltivata all’esterno. Molte rappresentanti di questo genere si coltivano facilmente in casa, dal momento che le cure necessarie sono relativamente poche: è sufficiente posizionare la pianta in una zona ben assolata e lontana da fonti di umidità elevata. Nei periodi invernali è bene trasferirla in un locale non troppo riscaldato artificialmente, poiché i riscaldamenti possono alterare il suo ciclo biologico portandola ad una morte prematura. Necessita di sporadiche innaffiature, soprattutto nei periodi estivi, ed una concimazione quindicinale tra giugno ed agosto adoperando un prodotto apposito per succulente.
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Tra le piante grasse da appartamento figurano da diversi anni quelle appartenenti al genere Lithops, singolari e molto apprezzate per il loro aspetto. Di origine sud africana, queste piante della famiglia Aizoaceae sono conosciute come "sassi viventi", ed l’epiteto greco lithos del loro nome vuol dire, appunto, sasso o pietra. Composte da due foglie carnose che spuntano dal terreno, le Lithops hanno un breve fusto interrato e mantengono un portamento nano. Sono particolarmente resistenti alle avversità, a patto che venga fornito loro un substrato altamente drenante (composto in buona parte da perlite o sabbia di fiume) ed un’esposizione arieggiata e luminosa durante tutto l’anno, in particolare nei mesi estivi, quando la pianta genera un singolo fiore che spunta dall’apertura posta tra le due foglie. Nei periodi invernali le piante tenderanno ad essiccarsi e a generare nuove foglie nella tarda primavera, ed in questo periodo si sospenderanno le innaffiature, riprendendole solamente in giugno o luglio.
Le Epiphyllum (italianizzato in epifillio) sono un genere di Cactaceae composto da cinque specie originarie dell’America Centrale. Queste piante sono dette "epifite" poiché si sviluppano tra i rami e i tronchi di altri alberi, risultando così aeree e con portamento cadente. Sono particolarmente ricercate ed apprezzate per gli ampi fiori che producono, con colorazioni che variano dal bianco candido al viola acceso. La coltivazione in casa non è difficile, ma le Epiphyllium necessitano di un terreno rado e che permetta alle radici di essere libere, composto soprattutto da torba di sfagno. L’umidità deve essere costante durante tutto l’anno, avendo cura di non inumidire troppo le radici che, altrimenti, marcirebbero. L’esposizione deve essere luminosa, ma non a diretto contatto con il sole, e le temperature non dovranno mai scendere sotto i 10-15 gradi invernali (tollera, invece, temperature estive piuttosto alte). Una concimazione quindicinale da marzo ad ottobre permetterà alla pianta di svilupparsi in forza e fiorire abbondantemente.
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