Stella di natale manutenzione

La stella di Natale: di dove è originaria, a cosa deve il suo nome

La stella di Natale è un arbusto originario del Messico, che oggi conosciamo nelle sue varietà di ridotte dimensioni, prodotte negli anni per favorirne la diffusione come pianta ornamentale. Il nome scientifico è Euphorbia pulcherrima, il nome del genere sembrerebbe derivato da Euforbo, medico vissuto nel I secolo in Mauritania, che per primo ne descrisse le caratteristiche, mentre il nome specifico significa semplicemente la più bella. Era conosciuta e coltivata dagli Aztechi, per cui era simbolo di purezza, che la usavano durante i riti, ma anche per altri scopi come ad esempio tingere le stoffe. Furono i missionari spagnoli ad utilizzarla per primi durante la celebrazione del Natale. Ma bisogna attendere il 1825 perché la pianta cominci la sua diffusione al di fuori della terra d'origine, quando Joel R. Poinsett, ambasciatore americano in Messico, decise di portarne in patria alcuni esemplari. Nei paesi di lingua inglese la stella di Natale è per questo chiamata Poinsettia. In Italia è molto diffusa, il suo primo utilizzo si fa risalire al 1899 quando fu impiegata per adornare la Basilica di San Pietro, suscitando grande ammirazione.
Bellissimo arbusto di stella di Natale

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Come si presenta, le foglie e le particolari infiorescenze

Il ciazio, il fiore vero e proprio della stella di Natale La stella di Natale, come detto, allo stato selvaggio si presenta come un arbusto che può arrivare anche a 2-3 metri d'altezza, le foglie sono grandi, alterne, dentate o lobate, di colore verde scuro, ed a volte dotate di una leggera peluria. Gli ibridi in commercio sono in genere alti tra i 50 cm e il metro. Particolarmente originale è l'aspetto delle infiorescenze: quelli che sembrano dei grossi petali rossi sono in realtà delle foglie trasformate, dette brattee, che fanno da corona intorno al piccolo fiore vero e proprio, chiamato ciazio. Questo è comune a tutte le euforbie ed è costituito da un fiore femminile circondato da fiorellini maschili, ridotti a stami, di colore giallo verde. La specie originale, la più amata e conosciuta, ha le brattee di colore rosso acceso, ma oggi sono coltivate varietà di diversi colori, non solo classici come bianco o rosa, ma addirittura blu. La riproduzione avviene per talee ottenute dal fusto, lunghe 8-10 cm. Fate attenzione durante la manutenzione della stella di Natale, in quanto possiede una certa tossicità, in particolare il lattice prodotto dalle parti recise può causare irritazioni e gonfiore.

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La stella di Natale: le condizioni ambientali più adatte

Bellissime varietà di stelle di Natale La posizione migliore dove sistemare la stella di Natale è un luogo molto luminoso e ben arieggiato, ma al riparo dalla luce diretta del sole e da pericolose correnti d'aria. La temperatura deve mantenersi costante tra i 16 e i 22 °C, evitando gli sbalzi termici. Dalla tarda primavera, dove le condizioni climatiche lo consentono, può anche essere posta all'esterno. Si tratta di una pianta fotoperiodica, vale a dire che le sue funzioni vitali sono influenzate dall'intensità e dalla quantità di luce che riceve, è per questo che la fioritura avviene verso dicembre quando le giornate sono più corte e le ore di luce minori. Se viene coltivata in casa, a partire da ottobre sarà pertanto necessario ricreare una condizione di buio per circa 15 ore al giorno, o posizionandola in una stanza senza illuminazione artificiale, o provvedendo a coprirla dal tardo pomeriggio alla mattina, tenendo comunque presente che se pur per poche ore ha bisogno di ricevere tanta luce. Nel periodo di fioritura avrà anche bisogno di annaffiature più frequenti del solito, 2-3 volta a settimana, e di concime a base di potassio e fosforo ogni 15 giorni.


Stella di natale manutenzione: I più importanti interventi nella manutenzione della stella di Natale

Bellissima fioritura di stelle di Natale La manutenzione della stella di Natale è piuttosto impegnativa, perché è una pianta delicata e perché le sue esigenze cambiano a seconda della stagione. Spesso, terminata la fioritura, quando perde le foglie e diviene quasi spoglia, si finisce per buttarla via, ma è un peccato: se il fusto è sano è possibile tenerla in vita tutto l'anno ed ottenere una nuova fioritura l'inverno successivo. A questo scopo è necessario eseguire degli interventi ben cadenzati nel tempo. Innanzitutto occorre procedere ad una decisa potatura, tagliando gli steli a 10 cm dalla base per favorire la produzione di nuovi germogli, e posizionarla in una stanza ben illuminata, ma non alla luce diretta del sole. Verso maggio, quando comincia a crescere, andrebbe trasferita in un vaso più grande, ma di poco: se avrà troppo spazio produrrà molte foglie ma pochi fiori. Durante la primavera e l'estate non richiede di essere annaffiata spesso, ma solo quando il terriccio è quasi completamente asciutto, prestando molta attenzione ad evitare che l'acqua ristagni e a non bagnare le foglie. Se si prestano le dovute attenzioni verso ottobre ricomincerà la produzione di brattee e fiori.


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