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In Italia la Sequoia gigante è presente solo come essenza ornamentale introdotta dall’uomo. Si ricorda il parco del castello di Sammezzano in Toscana, dove ci sono un centinaio di sequoie una delle quali tocca i 46 m. Il suo habitat ideale si situa tra i 900 e i 2700 metri sul livello del mare, e prevede un clima umido ma con estati secche e calde e il pieno sole assolutamente sempre disponibile, soprattutto in fase giovanile. L’ideale sarebbe un clima che possa fornire alla pianta la maggior parte dell’acqua che le serve sotto forma di neve e un suolo che ne trattenga una parte sufficiente per affrontare la stagione estiva. Anche la nebbia fornisce una parte importante di umidità alla pianta. Sia il caldo eccessivo che il freddo molto intenso e improvviso possono danneggiare se non addirittura uccidere la Sequoia gigante, che comunque può tollerare temperature minime fino a -24°C circa e le massime fino a 40°C.
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La propagazione della Sequoia gigante può avvenire per talea semilegnosa alla fine dell’estate o tramite i polloni radicali. Oppure si può procedere per seme, in primavera previa stratificazione a freddo per 8 settimane seguita da un ammollo in acqua per circa 2 giorni, oppure direttamente dopo la raccolta dei semi in autunno. I semi non vanno coperti eccessivamente e nel giro di un mese si assisterà alla germinazione anche se in bassa percentuale. I semenzali vanno tenuti al riparo dalla luce solare diretta durante la prima estate, e al riparo dal freddo eccessivo durante il primo inverno. Una volta raggiunti i 30 cm di altezza la Sequoia può essere messa a dimora, in primavera o all’inizio dell’estate, in un luogo che non ne limiti la veloce crescita iniziale. Per le sue caratteristiche la Sequoia gigante è adatta solo a zone di grandi dimensioni con ettari di prato a circondare l’esemplare isolato, oppure ancora meglio a zone in cui impiantare un vero e proprio boschetto a sequoie, per ricreare l’habitat naturale della specie.
La Sequoia gigante è sensibile agli attacchi fungini a carico del legno ad opera per esempio di Armillaria, Heterobasidon e Poria. Può essere attaccata dalle formiche, ma in Italia non esiste la specie di formica in grado di danneggiarla seriamente.
Il legno di Sequoia gigante non ha utilizzi in edilizia, dato che è fragile, ma è durabile.
Tra le molte varietà di Sequoia gigante segnaliamo “Bultinck Yellow” con i nuovi getti giallo brillante, “Glaucum” con foglie argentee, “Variegatum” a fogliame variegato, “Hazel Smith” con aghi verde-blu meno intensi di “Glaucum” (però la crescita è più vigorosa) e forma piramidale, “Pygmaeum” che è un po’ un controsenso se si cerca la Sequoia, ma comunque è una forma compatta e nana della specie tipica con aghi più teneri e altezza contenuta entro i due metri circa, e accrescimento molto lento, e infine “Pendulum” solo per gli amanti delle stranezze, forma colonnare e incurvata, sembra la coda di un gatto d’angora bagnato, né più né meno.
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