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L’agrifoglio preferisce i climi temperati oceanici, però si adatta anche in quelli più caldi in quanto tollera le alte temperature estive; mostra anche una buona resistenza al freddo. Le esposizioni migliori sono gli ambienti parzialmente ombreggiati, nelle zone fredde gradisce le aree completamente soleggiate, mentre in quelle a clima temperato caldo preferisce gli ambienti all’ombra. L’agrifoglio predilige i terreni sciolti, anche argillosi, freschi, profondi, subacidi, ben drenati e con un buon contenuto di sostanza organica, mentre rifugge i suoli eccessivamente alcalini e compatti, quest’ultimi perché soggetti ai ristagni idrici. Questa specie è originaria dell’Europa atlantica e del bacino del Mediterraneo, nel nostro Paese è diffuso su tutto il territorio, in Sicilia si sviluppa fino a 1300-1400 m di altitudine.
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Le cultivar di agrifoglio si distinguono tra loro in base alla colorazione delle foglie, alla presenza di spine ed al sesso della pianta. Le varietà principali sono Argenteo Marginata, con i bordi fogliari di un colore giallo tendente al bianco, Golden van Tol, caratterizzata da foglie verdi chiare con margini dorati, Meme Briot, molto spinosa e dorata ai bordi, Piramidalis, con foglie dotate di una sola spina apicale, Silver Queen, pianta maschile con i margini fogliari di color argento. Ci sono anche cultivar con foglie aventi una colorazione viola scuro.
L’agrifoglio si moltiplica per seme, per talea, per margotta o propaggine e per innesto.
La semina si effettua in autunno o ad inizio primavera utilizzando semi prelevati da drupe raccolte da poco, però da origine a piante molto disformi tra loro, quindi, una volta messe a dimora, si può eseguire l’innesto con la cultivar desiderata. La propagazione per talea è la più praticata, le talee vengono prelevate in estate, si mettono in un substrato costituito da sabbia e torba in parti uguali. Una volta avvenuta la radicazione le piantine sono pronte ad essere trapiantate nella primavera seguente. La propaggine consiste nel coprire col terreno un ramo attaccato alla pianta madre in modo da favorire l’emissione di radici in prossimità dei nodi, le nuove piantine si ottengono nel giro di un anno e mezzo.L’agrifoglio viene coltivato a scopo ornamentale nei giardini, in vaso e per la formazione di siepi.
Con la potatura ci si limita all’asportazione delle parti secche e danneggiate, si possono effettuare anche delle cimature in modo da mantenere la forma della pianta. La concimazione si esegue durante all’impianto apportando del letame maturo, negli anni seguenti si distribuisce del concime complesso a lenta cessione ad ogni ripresa vegetativa. Nei primi anni successivi all’impianto è necessario ricorrere all’irrigazione, una volta che la pianta è adulta si interviene nel caso si verificassero condizioni di siccità prolungata. L’agrifoglio è una pianta poco soggetta ad attacchi di parassiti, tra i funghi si ricordano la ruggine ed i marciumi radicali, che si instaurano in condizioni di ristagni idrici, mentre gli insetti più dannosi sono le cocciniglie.Le diverse parti di pianta possiedono diverse proprietà terapeutiche: con le radici di pochi anni raccolte in autunno si prepara un decotto fortemente diuretico, con le foglie prelevate prima dell’antesi si ottiene un infuso utile contro la febbre e l’influenza, i frutti si raccolgono in autunno ed una volta essiccati sono dei purgativi. L’agrifoglio viene utilizzato poco come medicinale in quanto contiene una sostanza detta illicina, che è tossica per l’uomo, infatti mangiare poche drupe può condurre alla morte. Il legno è duro, compatto e pregiato, viene utilizzato per effettuare torniture e sculture. Verso la fine dell’autunno vengono prelevati i rametti, i quali si utilizzano come decorazione per le feste natalizie.
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