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Le foglie sono caduche, alterne, composte, provviste di picciolo e lunghe complessivamente 50-70 cm; ciascuna foglia è costituita da un picciolo sul quale si inseriscono 5-7 coppie di foglioline lunghe 4-5 cm, aventi una forma ovale-lanceolata con i bordi ondulati. A differenza della maggior parte degli alberi, l’emissione delle foglie avviene verso la tarda primavera. Inizialmente le foglie sono di colore rosa, poco dopo diventano verdi bronzate e lisce, mentre una volta sviluppatesi del tutto sulla pagina superiore sono di un colore giallo scuro tendente al verde ed inferiormente verdi chiare; in autunno le foglie assumono una colorazione gialla brillante.
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L’albero dei cervi preferisce i climi temperati, però è in grado di adattarsi anche a quelli temperati caldi e freddi in quanto resiste molto bene alle temperature elevate in estate ed a valori termici di trenta gradi al di sotto dello zero. Le esposizioni migliori sono gli ambienti completamente soleggiati, mentre non gradisce particolarmente l’ombra. In fatto di terreno è una pianta molto adattabile, infatti cresce sui suoli sabbiosi, calcarei, alluvionali, salini ed acidi, però predilige i terreni profondi, umidi e limosi, mentre non gradisce quelli eccessivamente compatti, molto spesso soggetti ai ristagni idrici. Questa specie è originaria delle zone centro-nord orientali dell’America settentrionale, attualmente è presente in Europa come pianta ornamentale.
L’albero dei cervi si moltiplica per seme e per talea radicale. I semi vengono scarificati ed immersi per un giorno intero in acqua calda in modo da ottenere una germinazione rapida. La semina può essere effettuata direttamente in piena terra ad inizio estate o in semenzaio ad inizio primavera; per ottenere degli esemplari identici alla pianta madre si ricorre alla propagazione per talea. Nel mese di dicembre vengono prelevate delle porzioni di radice lunghe 4-5 cm ed aventi lo spessore di 1 cm, successivamente si mettono a radicare in un substrato costituito da sabbia e torba in parti uguali. Una volta avvenuta la radicazione le piantine sono pronte ad essere trapiantate.
L’albero dei cervi viene coltivato a scopo ornamentale nei parchi pubblici, nei giardini come esemplare isolato e per la formazione di alberature stradali in quanto tollera l’inquinamento atmosferico. Con la potatura vengono asportati i rami secchi, danneggiati e si effettuano degli interventi volti al mantenimento della forma piramidale. Con la concimazione vengono somministrati dei concimi fosfo-potassici qualora fosse necessario prima della ripresa vegetativa, mentre non va distribuito l’azoto in quanto le radici sono in simbiosi con dei batteri azotofissatori che trasformano l’azoto atmosferico nelle forme assorbite dalla pianta. Nei primi anni successivi all’impianto è necessario ricorrere all’irrigazione, una volta che la pianta è adulta si interviene nel caso si verificassero condizioni di siccità prolungata. L’albero dei cervi è una pianta rustica, per cui è poco soggetta agli attacchi dei parassiti, i funghi più pericolosi sono i marciumi radicali.
I semi se consumati crudi sono tossici sia per l’uomo che per gli animali, per cui devono essere sottoposti ad una tostatura ad una temperatura di 150 °C per 3-4 ore in modo da eliminare le sostanze tossiche. I semi tostati venivano utilizzati dagli indigeni americani per la preparazione del caffè del Kentucky, una bevanda molto amara, infatti negli Stati Uniti l’albero dei cervi è noto come Kentucky coffee tree. I semi tostati sono dolci, ricordano il sapore del caramello e possono essere un surrogato del caffè, con la differenza che non contengono caffeina.
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