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Il Fragno è originario della penisola Balcanica, il suo areale si estende a oriente fino alla Turchia e al Mar Nero. In Italia è presente solo in Puglia e Basilicata, nel Salento e Lucania per essere precisi, come estremo lembo occidentale del suo areale. Il suo habitat ideale si situa tra i 200 e i 400 metri sul livello del mare (ma può arrivare sino a 600 m), su suolo calcareo anche se può vegetare bene anche su terre rosse umificate, profonde e fresche, a pH sub acido e discreto contenuto di fosforo e potassio (come accade in certi terrotori pugliesi). Forma boschi puri o più spesso misti con Roverella, Leccio, Vallonea, e altri alberi. Il Fragno è eliofilo e termofilo, ma non eccessivamente xerofilo, infatti apprezza un clima mediterraneo ma con una certa piovosità e ambienti non troppo aridi. Nelle Murge pugliesi e della Basilicata sono presenti popolamenti puri e misti di Fragno, governati a ceduo, che manifestano una certa sofferenza per il taglio troppo ravvicinato nel tempo e il pascolo soprattutto di bovini.
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Il Fragno come tutte le querce si propaga per seme subito dopo la raccolta. La germinazione avviene immediatamente e la plantula che ne deriva ha le foglie primarie profondamente lobate. I lobi sono triangolari, molto diversi dalle foglie definitive. Il Fragno viene raramente coltivato a scopo ornamentale, il che è un peccato poiché non solo è adatta a contesti di piccole dimensioni che non potrebbero ospitare altre querce di prima o seconda grandezza, ma è anche una pianta molto bella, come portamento e per il contrasto che la chioma scura offre sulla corteccia rugosa. Nelle zone in cui il clima lo consente varrebbe davvero la pena tentarne l’impianto in giardino. Di recente la sua coltivazione è stata tentata in alcuni vivai in altre regioni italiane.
Come tutte le querce, anche il Fragno è soggetto agli attacchi dell’oidio o mal bianco, degli afidi, dei cerambicidi e delle processionarie, oltre che ai marciumi radicali e alla carie del legno.
il legno del Fragno è semiporoso, duro e di lunga durata, sia all'aperto sia a contatto con l'acqua dato l’elevato contenuto di tannini. Viene usato per l'ossatura di imbarcazioni, come traverse ferroviarie, per fare doghe di botti e palerie per i vigneti. E’ un ottimo combustibile e produce buon carbone.
Vengono segnalate la varietà “Yaltirikii” (a foglie più piccole della specie tipica con peli stellati su entrambe le pagine fogliari e sui rami. E’ presente nel sud della Turchia) e la varietà “Euboica” (un cespuglio considerato sottospecie nana di Q. trojana, proveniente dalla Grecia).
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