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Il Frassino meridionale è presente in tutta la penisola italiana a eccezione di Sicilia, Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte e Trentino Alto Adige, da 0 a 1000 metri sul livello del mare. E’ una specie eliofila, che vegeta su terreni più acidi dei congeneri ma comunque amante di pH vicini alla neutralità o addirittura basici. Resiste meglio alla siccità rispetto a altri frassini, ma non ama l’aridità nel suolo. Teme la competizione in giovane età, alla quale reagisce diramandosi e biforcandosi, il che può causare problemi di stabilità col passare degli anni. Il suo habitat in natura è quello del bosco misto e del frassineto termofilo.
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Il Frassino meridionale tipico viene propagato per seme in autunno, direttamente dopo la raccolta oppure in primavera dopo una stratificazione a freddo di 2-8 settimane (c’è chi sostiene che questa seconda modalità dia i migliori risultati). L’impianto definitivo avviene dopo 2-4 anni. Le cultivar invece vengono innestate sulla specie tipica oppure propagate per talea. Il Frassino meridionale è utilizzato in parchi e giardini, a gruppi o isolato, e nelle alberature stradali dove se ne sfruttano la resistenza all’inquinamento e ai venti forti e l’accrescimento rapido per arrivare a ottenere viali alberati di bell’aspetto in tempi relativamente brevi. In meridione viene utilizzato per produrre la cosiddetta manna tramite l’incisione del fusto in estate. Il liquido che ne esce si rapprende lungo il tronco formando dei cannoli o la cosiddetta “manna in sorte”, utilizzata poi come blando lassativo utilizzabile in pediatria e negli anziani debilitati, come collirio e decongestionante bronchiale. Le cultivar più appariscenti come la Raywood trovano ampio utilizzo come sfondo per mixed border o in piccoli giardini. Dato che tollera gli ambienti costieri può essere impiegato anche in località marittime, anche se non direttamente sul litorale.
Tra i parassiti tipici del Frassino meridionale ricordiamo Aegeria apiformis che danneggia legno e radici portando anche alla morte della pianta in caso di infestazioni massicce, Cerambyx cerdo e Zeuzera pyrina che scavano gallerie nel legno, Cicadella viridis che però in genere non è particolarmente dannosa, Dasineura fraxini, Gossiparia spuria cocciniglia tipica dell’olmo che però attacca anche il Frassino, Gracilaria syringiella che danneggia le foglie di solito non in modo rilevante, Lytta vesicatoria e Tomostethus melanopygus le cui larve danneggiano pesantemente le foglie, e la cocciniglia a virgola dei pioppi.
Il legno di Frassino meridionale non è pregiato quanto quello di Frassino maggiore, ma utilizzabile più o meno per gli stessi scopi (manici di attrezzi e utensili, combustibile, falegnameria varia).
Tra le molte varietà e sottospecie botaniche descritte per il Frassino meridionale segnaliamo “Lentiscifolia” con la ramificazione leggermente pendente e spazi maggiori tra I segmenti fogliari. “Australis” con le foglie leggermente pelose sulla pagina inferiore, a somiglianza della sottospecie Oxycarpa che presenta pubescenza sul fondo delle foglie. La sottospecie “Syriaca” ha le foglie molto eleganti, slanciate e leggiadre, ma non è molto facile da trovare in commercio. La famosa cultivar “Raywood” dalla chioma leggera presenta un bellissimo fogliame purpureo, quasi color prugna, in autunno, ma ha ramificazioni fragili. “Elegantissima” è una cultivar di piccole dimensioni, dato che arriva solo a 6 metri di altezza circa, con foglie piccole, dal colore pallido. “Monophyla” è una forma aberrante dato che ha foglie semplici o lobate e non composte. “Pendula”è una cultivar che ha habitus piangente. “Aureafolia” piccola cultivar con vistose foglie color oro e portamento compatto.
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