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Il Noce nero è originario degli Stati Uniti orientali dove si presenta in piccoli gruppi o come esemplare isolato, in zone ben drenate e riparate. Rustico, ha preferenze specifiche in fatto di suolo. Preferisce terreni neutri, ben drenati e profondi, fertili e umidi, dalla tessitura sabbiosa o limosa. Può adattarsi a tessiture argillose. La crescita risulta rallentata su crinali e declivi sabbiosi o aridi. In natura si associa spesso con Acero da zucchero, Quercia bianca, Liriodendron, Quercus rubra, Faggio americano. Eliofilo, non sopporta ombreggiature in fase giovanile.
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Il Noce nero si riproduce per seme, previa stratificazione a freddo per 90-120 giorni, come accade in natura dove molti esemplari nascono a primavera da noci sotterrate da scoiattoli smemorati in autunno. In certi casi però la germinazione avviene durante la seconda primavera e non durante la prima. Dato l’apparato radicale che sviluppano, i semenzali di solito crescono bene e sono piuttosto robusti, ma vanno protetti per 2-3 anni dalle infestanti. In alternativa si possono prendere dei getti da ceppi di giovani esemplari da far radicare. Il Noce nero può fare da portainnesto per altri congeneri compreso il Noce comune. Per le sue caratteristiche il Noce nero è un albero adatto a spazi ampi, lontano da costruzioni potenzialmente danneggiabili dal suo apparato radicale, ideale o come esemplare isolato oppure, laddove sia possibile, a piccoli gruppi o associato alle stesse essenze con cui normalmente vive in natura, cioè aceri da zucchero e querce. L’unica precauzione deve rimanere quella di garantire a ciascuno di questi alberi lo spazio sufficiente a sviluppare appieno la sua chioma, per evitare che la mancanza di circolo d’aria o la competizione radicale facciano ammalare gli alberi o attirino i parassiti. Se l’albero è allevato a scopo ornamentale non sono necessarie potature sistematiche, diverso il discorso per chi abbia coltivato la piata per il suo legno. In ogni caso lasciato a sé stesso il Noce nero diventa un bellissimo albero, maestoso e robusto. La caduta dei frutti in autunno può rappresentare un problema in aree pubbliche, anche considerando la manutenzione supplementare per mantenere pulita l’area sottostante all’albero.
Tra i parassiti del Noce nero segnaliamo l’Hyphantria cunea, lepidottero defogliatore, lo scolitide lignicolo Xylosandrus germanus che di solito introduce funghi del genere Fusarium nell’albero infettandolo, e gli afidi. Tra le malattie segnaliamo le infezioni di funghi del genere Cylindrocladium che attaccano le radici, l’antracnosi, inoltre il Noce nero è sensibile allo sviluppo di cancri causati da Fusarium e Nectria galligena.
Il legno di Noce nero ha caratteristiche paragonabili a quelle del Noce nazionale e usi molto simili.
Segnaliamo la varietà rara “Laciniata” a foglie finemente incise, simili a felci, molto eleganti e ariose.
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