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Il Pado è presente allo stato naturale nel nord Italia, in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Toscana, Veneto e Friuli, da 0 a 1900 metri sul livello del mare. Predilige suoli ricchi, umidi e freschi, privi di calcio (se è presente troppo calcare nel terreno diventa clorotico), ed è pienamente rustico anche se non sopporta i venti forti e freddi. Può vegetare sia in pieno sole che in mezzombra. Tollera molto bene l’acidità del terreno. Richiede un buon drenaggio.
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Il Pado si moltiplica per seme dopo una stratificazione fredda di circa 2-3 mesi. La germinazione può richiedere anche 18 mesi e nel frattempo è importante che il luogo di semina venga protetto da roditori e infestanti. Dopo la germinazione va effettuato il ripicchettamento in contenitori singoli. Dopo il primo inverno, trascorso al riparo in serra, i semenzali possono essere messi a dimora, nella tarda primavera o all’inizio dell’estate. In alternativa volendo procedere per propagazione vegetativa si possono prendere delle talee semilegnose in luglio-agosto o talee legnose in ottobre-novembre, oppure possono essere prelevati alcuni dei numerosi polloni radicali in dicembre. Il Pado è una pianta estremamente ornamentale, adatta come elemento del mixed border, come esemplare isolato in contesti di piccole dimensioni, come parte del giardino naturale (per esempio assieme al Sorbo) dove può attrarre insetti e avifauna aumentando la biodiversità dell’area circostante. Bellissimo accostato ad altri Prunus come il Prunus serrula dalla corteccia molto ornamentale. In forma di piccolo albero può essere inserito in contesti più formali, con bossi potati in forme topiarie per esempio, o come esemplare d’effetto in un grande contenitore su un terrazzo dall’arredo moderno, oppure informali, con bulbose primaverili come gli Allium, e cespugli che vadano a fiore nello stesso periodo come per esempio le rose (che beneficiano della vicinanza degli Allium in grado di respingere i temuti afidi). Sempre a proposito di rose, il Pado può fungere egregiamente da sostegno per una rampicante moderna oppure una sarmentosa ibrida o botanica che abbia magari delle bacche decorative che rimanendo in inverno diano ulteriore fascino all’insieme del rampicante abbarbicato all’albero durante la stagione fredda. Come arbusto invece è ideale associato a altri arbusti di dimensioni paragonabili per creare una siepe informale o un gruppo di essenze perenni che vadano a creare una struttura di base del giardino in aggiunta a quella basata su alberi di maggiori dimensioni.
Il Pado è sensibile agli attacchi dei funghi del genere Armillaria, agli attacchi di afidi (Rhopalosiphum padi) e dell’acaro Phytoptus padi che produce galle sulle foglie, e del lepidottero Yponomeuta evonymella. La pianta è un vettore dei virus dei cereali.
Il legno di Pado ha un odore poco gradevole, di mandorle amare, a causa del suo contenuto in acido cianidrico. Facile da lavorare.
Prunus padus “Colorata” una varietà con foglie che emergono purpuree dai getti di colore simile e poi virano al verde col tempo. I fiori sono di un delicato color rosa invece che bianchi.
Prunus padus “Watereri” o “Grandiflora” varietà con grandi racemi bianchi.Prunus padus borealis è una sottospecie naturale che cresce nei climi più freddi (per esempio in Scandinavia) e diventa alto solo 3 metri. Habitus a cespuglio.
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