Sughera

Generalità

La Sughera (Quercus suber) è una quercia sempreverde che raggiunge al massimo 20 m di altezza con un diametro del tronco di 1,5 m. Se non viene sfuttata per la produzione del sughero può vivere a lungo. Il tronco che non è quasi mai dritto bensì inclinato, si divide in ramificazioni irregolari che danno origine a una chioma asimmetrica e larga. La corteccia che inizialmente è liscia e grigia si ispessisce in breve formando un ritidoma rugoso, solcato profondamente, che persiste per tutta la vita dell’albero e prende il nome di sughero. E’ chiaro all’esterno e spugnoso e rosato all’interno, e in pochi anni può raggiungere anche 5-7 cm di spessore. I rametti dell’anno sono gracili e tormentosi tanto da apparire grigi. La peluria scompare circa due anni dopo, e nel giro di 5-6 anni comincia a comparire il sughero. Le foglie rimangono sulla pianta per 2-3 anni, anche se in climi freddi o molto secchi avviene la perdita prematura delle foglie detta filloptosi. Sono ovato lanceolate, con il margine intero oppure con 4-7 denti (specialmente in alberi giovani), lunghe 3-7 cm e larghe 1,5-3 cm e coriacee. A seconda dell’età della pianta (o della parte della pianta) cambiano aspetto, aumentando di molto con il tempo la tormentosità sulla pagina inferiore. La fioritura può essere tardo primaverile (tra aprile e maggio) oppure autunnale dopo la fine dell’aridità estiva. I fiori maschili sono riuniti in amenti peduncolati lunghi 4-7 cm, e hanno un perianzio diviso in 5-8 lobi e 5-6 stami. Sono portati all’apice dei rami dell’anno precedente. I fiori femminili a gruppi di 2-5 sono riuniti in spighe erette lunghe 0,5-3 cm e hanno 3 stili. Sono portati dai rami dell’anno. A seconda di quando è avvenuta la fioritura la maturazione dei frutti può avvenire o in autunno dell’a stesso anno (fioritura primaverile) oppure a fine estate dell’anno seguente (fioritura autunnale). La ghianda è lunga 2-3,5 cm con un diametro variabile, da 1,2 a 1,8 cm. La cupola è sub sferica e copre circa metà della ghianda. L’apparato radicale ha il fittone e anche robuste radici laterali. Resiste molto bene agli incendi. La pianta viene coltivata in Europa per la produzione del sughero che si ottiene dopo 10 anni circa dalla prima decorticazione (demaschiatura) che avviene quando l’albero ha circa 15-20 anni e il tronco ha un diametro di 20 cm circa. La specie ha infatti la qualità, rara, di sopportare più volte nel corso della propria vita di venire decorticata. Le decorticazioni successive si effettuano ogni dieci anni.
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Clima e terreno

In Italia la Sughera è presente in Liguria e sulle coste tirreniche di Toscana, Lazio, Calabria e Puglia. In Sicilia e Sardegna viene coltivata diffusamente. Si trova sporadica in Umbria e nell’entroterra maremmano. Data la sua importanza commerciale è stata diffusa oltre il suo areale, che sarebbe quello della fascia climatica mediterraneo temperata in un contesto di bosco rado di sempreverdi insieme al Leccio o macchia. E’ una pianta nettamente eliofila, che tollera un lieve ombreggiamento solo in giovane età, e è termofila e oceanica, quindi preferisce inverni miti e estati caratterizzate da umidità atmosferica, con una piovosità media annua di 600-700 mm. Il terreno che predilige deriva da rocce silicee decalcificate, con pH acido o sub acido, o al limite leggermente basico. Non può tollerare basse temperature.

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Impianto e tecniche di coltivazione

La propagazione della Sughera avviene per seme, subito dopo la raccolta, oppure stratificandoli in cassette areate con torba o sabbia umida a 2-3°C e mettendoli nel terreno la primavera seguente. In teoria è possibile ottenere piante anche per propagazione vegetativa, anche se la percentuale di germinazione non è elevata e le plantule hanno dimensioni molto ridotte (tentativi in questo senso sono stati fatti per cercare di migliorare il patrimonio genetico della specie in un contesto di vivaismo forestale). In un contesto ornamentale la Sughera è una pianta dal volere estremamente elevato, perché oltre a non essere imponente e quindi di difficile collocazione, è un sempreverde, con bellissimi rami contorti e la corteccia biancastra esteticamente molto decorativa. Adatta come esemplare isolato in giardini di medie dimensioni, lasciata sviluppare senza intervenir con potature o con la decorticazione. In alternativa si può mantenere a ceppaia.


Parassiti e malattie

Tra i parassiti della Sughera ricordiamo i defoglia tori come Lymantria dispar, Malacosoma neustria,Tortrix viridana e l’Euproctis chrysorrhoea che possono defogliare completamente intere aree di una sughereta. Tra le malattie tipiche della specie ricordiamo la cistodendrosi (micosi fogliare che produce defogliazione anche totale), il cancro carbonioso causato dal fungo Hypoxylon mediterraneum, e il marciume radicale. Anche la Sughera viene colpita dalla Sindrome da deperimento delle querce. Tra i fattori scatenanti e predisponenti ci sono il calo generalizzato delle precipitazioni nel nostro emisfero che dura da ormai vent’anni, la densità eccessiva delle piantagioni in certe sugherete, la scarsa fertilità e i danni prodotti dagli icendi.


Caratteristiche del legno

Il legno della Sughera è poroso o semi poroso, molto duro e pesante, durevole ma con la tendenza a imbarcarsi o spaccarsi, quindi non viene usato se non come combustibile, peraltro ottimo. La sua cenere è ricca in potassio.


Sughera: Varietà

Quercus suber “occidentalis” a maturazione biennale e foglie semipersistenti, con esigenze minori in fatto di luce e calore. Nella nostra penisola si trova in Toscana, Sicilia e Sardegna.

Quercus x morisii è presente in Sardegna e viene considerato un ibrido tra Sughera e Leccio, ha la corteccia poco sviluppata e le foglie molto scure e allungate.



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