La camomilla comune preferisce i climi temperati, con inverni miti ed una buona umidità, però non troppo elevata; necessita di temperature mediamente elevate per la crescita e teme i valori termici inferiori allo zero. Le esposizioni migliori sono gli ambienti in pieno sole, meglio se riparati da correnti d’aria e venti. In fatto di terreno è piuttosto adattabile, infatti vegeta bene sui suoli calcarei, comunque predilige terreni freschi, sciolti, di medio impasto, subacidi, ben drenati, non troppo fertili e con poca sostanza organica, mentre rifugge i suoli compatti in quanto soggetti a ristagni idrici. È una specie originaria dell’Asia sud-orientale, attualmente è presente in tutto il mondo, nel nostro Paese cresce spontanea nei luoghi incolti fino a 800 m di altitudine e nei campi coltivati a cereali, tanto da essere considerata un’erba infestante.
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La camomilla comune si propaga per auto disseminazione. La prima operazione consiste nella preparazione del letto di semina, inizialmente viene eseguita un’aratura superficiale per evitare l’approfondimento eccessivo delle radici ed in seguito il terreno va amminutato. La semina viene effettuata in autunno ove gli inverni sono miti ed in primavera in zone a clima rigido, il seme va posizionato 1-2 cm in profondità. La distanza tra le file è di 40 cm e sulla fila di 25 cm, con una densità di 10 piante/mq; nel caso in cui si volesse ricorrere al trapianto l’investimento è di 6-8 piante/mq e aumentano i costi. A differenza di altre specie la camomilla comune necessita di luce per la germinazione.
La camomilla comune è coltivata negli orti e nei giardini familiari e come coltura in pieno campo, si adatta anche alla coltivazione in vaso. L’emergenza delle piantine si verifica a tre settimane dalla semina, se la densità è troppo elevata vengono diradate le piantine meno vigorose. Nei giardini le eventuali erbe infestanti vengono eliminate manualmente, invece se la coltivazione è praticata su estensioni considerevoli si procede con la sarchiatura. La concimazione si effettua soltanto se il ciclo è biennale somministrando dei concimi complessi prima della preparazione del letto di semina. L’irrigazione va eseguita frequentemente prima e dopo la raccolta dei fiori, aspettando che il terreno si asciughi tra un intervento e l’altro. La camomilla comune è una pianta poco colpita dai parassiti, il fungo più pericoloso è la ruggine bianca delle Composite.
I fiori si prelevano scalarmente nella fase iniziale dell’antesi, con le infiorescenze ancora bianco e che cominciano a schiudere, perché in questa fase hanno un contenuto elevato di principi attivi; per non compromettere l’essiccazione la raccolta si effettua quando le giornate sono asciutte e la sera perché le piante non sono bagnate dalla rugiada. Se la destinazione è la distillazione per ottenere oli essenziali, il prodotto viene impiegato fresco e si raccoglie in genere l’intera pianta perché attualmente non sono ancora presenti macchinari che raccolgono soltanto le infiorescenze.
I capolini si pongono ad essiccare in assenza di umidità, di luce e in presenza di aria in modo da impedire l’insorgenza di parassiti e l’imbrunimento della pianta. La conservazione avviene in contenitori di vetro tenuti in luoghi poco luminosi, i capolini mantengono le loro caratteristiche per circa un anno.L’olio essenziale estratto dai capolini presenta proprietà calmanti, antispasmodiche, eupeptiche, antinfiammatorie, carminative, febbrifughe, sudorifere, antisettiche. È utilizzata in particolare per disturbi infiammatori del tratto gastrico intestinale associati a spasmi. In cucina è impiegata per la preparazione di infusi utilizzati a scopo curativo, inoltre la camomilla comune dà un infuso particolarmente dolce e delicato. Inoltre si usa nelle marmellate, nei gelati, nell’industria alimentare per la produzione di dolci e per insaporire i liquori tra cui il vermouth.
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