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La finocchiella preferisce i climi temperati freddi, però è in grado di adattarsi anche a quelli temperati, ha una buona resistenza agli inverni rigidi caratterizzati da temperature costantemente inferiori allo zero. Le esposizioni migliori sono quelle negli ambienti parzialmente ombreggiati e riparati, però vanno bene anche le aree in pieno sole. La mirride odorosa predilige i terreni sciolti, di medio impasto, fertile, umido, ricco di sostanza organica e subacido, però vegeta bene anche sui suoli subalcalini, mentre rifugge quelli troppo pesanti e compatti in quanto sono soggetti ai ristagni idrici. La finocchiella è originaria del sud-est Europa, nel nostro Paese cresce allo stato spontaneo sulle Alpi e sull’Appennino settentrionale nei prati, nei pascoli, ai bordi di sentieri ed in prossimità dei boschi, a partire da 1000 m fino ai 2000 m di altitudine.
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La finocchiella si moltiplica per auto disseminazione o per via vegetativa utilizzando delle piccole porzioni di radici che devono essere provviste di almeno una gemma. Il materiale di propagazione viene messo a dimora nel terreno ad una profondità di 5 cm, l’impianto si effettua in primavera o all’inizio dell’autunno. L’emissione delle prime foglie avviene anche due mesi dopo la messa a dimora, il fogliame però rimane attaccato alla pianta fino a dicembre. Qualora l’impianto fosse troppo fitto si procede con la pratica del diradamento delle piantine, in modo da lasciare una distanza di 50 cm tra l’una e l’altra, con un investimento di poche piante/mq.
La mirride odorosa viene coltivata su piccole superfici nei giardini famigliari, il suo ciclo di coltivazione si protrae per 3-4 anni, va ricordato che le radici sono molto resistenti e profonde, per cui è difficile estirparla completamente. È consigliabile adottare ampi avvicendamenti, evitando di seminare sullo stesso terreno la finocchiella, oppure una coltura appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, nei 4-5 anni successivi. Con la concimazione si distribuiscono fosforo e potassio durante la preparazione del letto di semina, mentre l’azoto si somministra a partire dalla ripresa vegetativa e durante tutto l’arco della stagione di crescita perché questa pianta è molto esigente relativamente a quest’ultimo elemento. La mirride odorosa necessita di irrigazioni durante i periodi in cui non piove, il terreno deve essere sempre mantenuto umido, però senza eccedere altrimenti si possono verificare ristagni idrici che favoriscono l’instaurarsi dei parassiti radicali. La finocchiella è una pianta rustica e di solito non è soggetta ad attacchi di parassiti. Se la coltivazione è effettuata per le foglie è consigliabile eliminare le ombrelle ad inizio fioritura in modo da garantire un sapore maggiore alle foglie.
Le foglie, se impiegate fresche, si raccolgono da maggio a dicembre, mentre se vanno essiccate si prelevano in prossimità della fioritura. Le infiorescenze ad ombrella vengono tagliate poco prima della maturazione dei semi, che viene raggiunta ponendole ad essiccare su un vassoio in ambiente riparato dalla luce, asciutto e con una buona circolazione d’aria. Le radici vengono estirpate in autunno, ma non prima del secondo anno di vita della pianta, pulite dai getti laterali e si fanno seccare sotto il sole; si utilizzano esclusivamente fresche.
La mirride odorosa possiede diverse proprietà medicinali, svolge un’azione espettorante, diuretica, antisettica e digestiva. Le foglie ed i semi emettono un aroma che si avvicina parecchio a quello dell’anice e del finocchio. In cucina le foglie fresche vengono utilizzate per guarnire insalate, come surrogato dello zucchero per le macedonie e le torte alla frutta, per aromatizzare i formaggi freschi ed entrano nella preparazione del burro alle erbe. Le radici si consumano bollite e si condiscono con olio e limone, i semi sono un ottimo aromatizzante di grappe e liquori ed in passato venivano impiegati nella cera per i mobili in modo da lasciare il loro profumo al legno.
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