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I fiori della rosa sono la parte più bella ed evidente dell’omonima pianta che appartiene alla famiglia della rosaceae. Originaria dell’Asia e dell’Europa, la rosa annovera più di cento diverse specie, tra cui anche numerosi ibridi ottenuti incrociando specie spontanee e già presenti in natura. In base alla varietà, i fiori della rosa possono essere piccoli, grandi, solitari, a mazzetti, semplici, doppi e a pannocchie. Il nome “rosa” non è ancora chiaro, alcuni lo attribuiscono a una parola sanscrita che vuol dire “flessibile”, altri a una parola celtica che significa “rosso”. A dispetto del significato, i fiori della rosa possono avere diversi colori e sfumature che, come detto al precedente paragrafo, virano da tutte le gradazioni del rosso, al rosa, giallo, bianco, fino agli ibridi blu ed a varietà dai toni screziati. I fiori della rosa possono essere ermafroditi, cioè con una variazione da un sesso all’altro, o unisessuali. I fiori solitari vengono anche detti a pannocchia, mentre quelli a mazzetti formano delle infiorescenze che raggiungono tutte la stessa altezza. I fiori della rosa presentano un calice composto da cinque sepali e un numero di petali difficile da contare e definire, perché varia in base alla specie. Esistono rose con venti petali, ma anche rose con cinquanta petali. I boccioli di questa pianta si aprono da maggio a giugno, anche se in alcune varietà si assiste a fioriture prolungate fino a settembre.
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Ogni singola varietà di rosa permette di ammirare fiori dalle forme e dalle tonalità sorprendenti. In questa sede sarebbe impossibile citare tutte le specie di rosa esistenti, possiamo però ricordare quelle che hanno i fiori più caratteristici o profumati, tra cui la rosa canina, la rosa candia, la rosa bettina, la rosa red success, la rosa sericea e la rosa muscosa. La rosa canina è molto conosciuta dagli amanti delle rose. Si tratta di una pianta che cresce spontaneamente in Italia e che presenta fiori bianchi e rosa. Rosa sono anche i fiori della rosa candia, varietà che può presentare anche petali gialli. Giallo arancio sono, invece, i petali della rosa bettina. Di colore rosso intenso sono i petali della rosa red success, pianta con fiore formato da ben cinquanta petali. Infinitamente inferiore, il numero di petali della rosa sericea, varietà cespugliosa che può raggiungere anche i due metri di altezza e con fiori bianchi composti “soltanto” da quattro petali. La rosa muscosa ha dei petali di colore rosa e violetto. Chi volesse una rosa rossa con un minor numero di petali può scegliere la rosa visa, dai fiori rossi con trenta petali. Di tonalità screziata, il fiore della rosa asagumo, con petali interni giallo arancio e bordi rosa intenso.
“Una rosa blu sulla pelle tua…”. Così recita il testo dell’omonima canzone di Michele Zarrillo. Probabilmente tutte queste citazioni di canzoni e cantanti vi staranno annoiando, anche perché siamo in pieno tema di giardinaggio, ma la bellezza dei fiori di rosa è tale che anche i poeti, i cantanti e gli artisti in genere, non esitano a celebrarne il fascino e la bellezza. Le rose blu in natura non esistono. Sono degli ibridi realizzati in laboratorio attraverso delle modifiche genetiche del loro DNA. Le rose blu da laboratorio sono estremamente recenti. La loro “invenzione” risale appena al 2004, quando, dopo 14 anni di ricerche, un’azienda che si occupa dell’ibridazione molecolare delle piante, ha ottenuto la prima rosa blu. Questa rosa è stata immessa sul mercato solo nel 2009. Mentre per altre tipologie di piante è semplice ottenere fiori blu, per la rosa è più difficile. Per gli altri fiori basta inserire il gene del colore blu nel DNA della pianta, mentre nella rosa questo gene è già presente, ma con un’azione molto attenuata. La rosa contiene, infatti, un enzima che determina il colore azzurro dei petali. Questo enzima si chiama “delfina”, molecola dall’azione molto blanda che interviene nella variazione naturale dei fiori della rosa, ma non fino al punto da determinare lo sviluppo di fiori blu naturale. Le attività di laboratorio hanno portato ad inserire nella rosa una maggiore quantità di delfina, in modo da stimolare la creazione di rose di colore azzurro pallido. Ulteriori ricerche potrebbero portare alla creazione di rose blu cobalto o scuro, ma in molti ritengono inutili questi interventi genetici sulle piante. Nel caso dei fiori blu si può davvero parlare di piante OGM, cioè geneticamente modificate, e quando la natura viene alterata, specie senza alcuna utilità sociale, ma solo per scopi puramente estetici, non è mai un buon segno. Tutte le rose blu intenso che si possono trovare dai fioristi sono in realtà dei fiori recisi immersi in una soluzione colorante. Anche se non si tratta di rose OGM, i fiori colorati sono un’altra inutile invenzione del mercato, perché i coloranti inquinano l’ambiente e danneggiano la pianta.
Le rose ibride sono ottenute da un processo chiamato “ibridazione”, cioè dall’incrocio tra due o più varietà esistenti in natura. Una rosa ibrida è una pianta del tutto differente dalle piante che l’hanno generata, ma con caratteristiche comuni alle specie coinvolte nel processo di ibridazione. Le rose ibride vengono create per ottenere varietà più resistenti alle malattie ed ai fattori ambientali, ma anche per ottenere dei fiori esteticamente più gradevoli e che difficilmente si ritrovano nelle rose spontanee. Tre ibridi di rosa più famosi citiamo gli ibridi perpetui, gli ibridi di tè e gli ibridi moscata. Ognuno di questi ibridi è stato creato molti anni fa, alcuni risalgono addirittura al secolo scorso e si distinguono per la profumazione e la grandezza de fiori, ma anche per il numero dei petali, il loro portamento e la loro capacità rifiorente.
Le rose ibride perpetue furono ottenute alla fine dell’Ottocento dall’incrocio di una rosa Bourbon con altre varietà di rosa. Il risultato fu una varietà di rose rifiorenti che vennero definite perpetue per la loro capacità di fiorire continuamente. Nel corso dei secoli, molti di questi ibridi definiti“perpetui” hanno perso la caratteristica della rifiorenza, ma sono rimasti all’interno della classificazione o denominazione conferita al momento della loro ibridazione, per distinguerle da altri ibridi. I fiori delle rose ibride perpetue sono doppi, di colore rosa e dal profumo gradevole ed intenso. Il portamento di queste rose è tozzo e cespuglioso e ciò non le rende adatte alla coltivazione per siepi e bordure. In passato gli ibridi perpetui venivano collocati tra i filari delle vite per fare da sentinella alla comparsa dell’oidio. In genere, gli ibridi perpetui sono proprio apprezzati per il color rosa vivo dei fiori e per il loro gradevolissimo profumo. Tra gli ibridi perpetui ricordiamo Antoine Ducher ( fiori rosa scuro e fortemente profumati); Baron Girod de l’Ain, nota per i fiori rosa cremisi adatti ad essere recisi e Baronesse Rothschild, con grandi fiori rosa chiaro, profumatissimi e rifiorenti.
Le rose ibride del tè nascono dall’incrocio di una rosa orientale, appartenente alla varietà tè, con altre varietà di rose. Le rose ibride del tè rientrano tra gli ibridi più moderni, perché per la forma ed il colore dei fiori sono molto differenti dalle rose antiche. Gli ibridi di rosa tè hanno fiori grandi, spesso singoli, con boccioli appuntiti e dal portamento molto elegante. Questi ibridi sono rifiorenti e si prestano all’utilizzazione del fiore reciso. Le rose ibride del tè possono essere sia arbustive che rampicanti. Tra le prime ricordiamo Black Magic, introdotta nel 1995, con fiore grande color rosso cupo e lievemente profumato; Comtesse de Segur, con fiori rosa ricchi di petali e molto rifiorenti, e Double Delight, con fiori bianco crema screziati di rosso ai bordi e molto profumati. Tra gli ibridi di rosa tè a portamento rampicante ricordiamo Kinf of Siam, con fiori color rosso fucsia molto profumati e rifiorenti; Meg, con fiori grandi, semplici, lievemente doppi e colorati da una tonalità giallo arancio simile alla buccia della pesca, e Lady Waterloo, rosa rifiorente con fiori color rosa salmone molto profumati.
Le rose ibride moscata vennero create in Inghilterra, all’inizio del Novecento, dal reverendo Pemberton. Dai fiori semplici, doppi o semidoppi, queste rose presentano petali dai colori pastello e gradevolmente profumati. Per il loro portamento sono adatte a creare delle siepi o dei gruppi di rose. Il processo di ibridazione da cui sono state ottenute rende le rose ibride moscata resistenti ai geli invernali e capaci di fiorire anche in autunno. Tra queste varietà citiamo l’Autumn Delight, dai fiori bianchi semidoppi, stami color argento e stelo senza spine; Belinda, simile alla varietà Ballerina, con fiori grandi e semidoppi di color rosa e interno giallo; e Cornelia, ibrido cespuglioso che produce piccoli fiori a mazzetti color albicocca. I fiori di rose ibride rappresentano dei veri “cimeli” da collezione. Ogni anno, nei vivai si possono trovare nuove varietà di ibridi che permettono di scegliere mazzi di rosa da regalare o da coltivare nel proprio giardino. Ogni specie ibrida presenta specifiche necessità di coltivazione che vanno attentamente rispettate se si vogliono ottenere delle fioriture costanti e delle piante resistenti alle avversità ed alle malattie. Alcuni ibridi possono, infatti, crescere a mezz’ombra, mentre altri necessitano di sole diretto. Quando si acquistano delle rose ibride è, quindi, necessario informarsi su tutte le necessità colturali della specie scelta.
Spesso si sente parlare di rose antiche e moderne. Questa classificazione riguarda il periodo in cui queste rose sono state coltivate o ibridate. Le rose antiche sono chiamate così perché esistenti prima del 1867. Possono anche essere chiamate classiche e comprendono sia rose rifiorenti che rose a fioritura unica. Le rose antiche sono semplici da coltivare e possiedono fiori profumati e di vario colore, dal rosa, al bianco e al fucsia. Le rose antiche sbocciano a primavera, regalando siepi e bordure dal fascino unico ed inimitabile.
I petali della rosa hanno proprietà astringenti e vengono anche utilizzati in aromaterapia per produrre un olio con proprietà sedative, antidepressive ed antidolorifiche. Pochi sanno che i fiori di rosa si possono anche usare in cucina. I fiori delle rose rosa vengono infatti utilizzati per preparare il “ risotto ai petali di rosa”. Abbiamo gustato questo piatto in occasione di una cerimonia nuziale e possiamo dirvi che si tratta di una pietanza dal gusto delicato e con un aroma fortemente tipico del profumo di rosa. Il risotto ai petali di rosa è consigliato a chi ama gustare piatti delicati e senza troppi condimenti.
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