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Entrando più nello specifico nelle tecniche del giardinaggio, parliamo oggi dell’operazione di innesto; esso è un trattamento che pratichiamo tra una, due o più piante per vari motivi, ma che ha come scopo di rafforzare la fioritura o la proliferazione dei frutti ed il rafforzamento di tutta la pianta. Le tecniche per innestare una pianta sono varie e diverse tra loro, ma in generale l’operazione prevede di prendere una parte di una pianta (tipo un ramo) ed unirla ad una pianta preesistente e già grande, in modo che si leghino e diventino tutt’uno. Alle scuole elementari tutte le migliori insegnanti fanno vedere come si compie questa operazione, ed il disegno classico ci fa vedere un ramo tagliato alla sua base dalla pianta originaria, appuntito proprio a questa base ed inserito in una fessura praticata nel fusto di un’altra pianta (quasi sempre della stessa specie, ma può anche non essere così) in modo che cresca lì come fosse ramo di quella pianta stessa. Dopo di ciò, per far cicatrizzare le due ferite, il ramo innestato va fissato e tenuto fermo nel suo nuovo posto con nastri e legature ben saldi, da sciogliere quando si vede che il ramo prende vita e forza.
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Una delle tecniche dell’innesto è la cosiddetta “a gemma”, che in verità non è né la più semplice e né la più intuitiva tra le varie tecniche; però essa garantisce degli ottimi risultati se ben eseguita, oltre che risultare necessaria per alcune specie vegetali che mal si adattano ad altre soluzioni di innesto. La gemma, in termini riferiti ai vegetali, è un ramo, una foglia o un fiore appena nato; in questo caso è riferito ad un ramo, ed è quella piccola protuberanza verde che nasce sul tronco di una pianta e che in breve tempo si allungherà e trasformerà fino a diventare un ramo. Bene, nella tecnica di innesto che la coinvolge, la gemma viene tolta dal tronco originario asportandola insieme al primo strato di tronco su cui nasce; questo triangolino di tronco con su la gemma viene poi inserito in una tasca praticata nel tronco della pianta che deve accogliere la gemma. Questa tasca viene fatta con un taglio a T, dove i margini dell’incrocio della T vengono aperti e si crea quindi lo spazio per la gemma e ciò che la accompagna. Poi si chiude il tutto ben stretto con del nastro e si attende di veder crescere il ramo.
Ma perché si fa un innesto? Il motivo principale per cui si adotta questa tecnica è quella di far fare alle piante da frutto i frutti migliori possibili. Dovete sapere cari lettori che far crescere, per esempio, un pesco dal suo seme è operazione alquanto semplice; ma questo pesco non produrrà molte pesche e nemmeno di alta qualità, per motivi scientifici lunghi per questa sede. A tutto ciò si rimedia innestando in questa pianta, che comunque sarà sana e forte, un ramo preso da un pesco che produce invece pesche di qualità a noi gradita ed in buona quantità. Ma non solo, questa tecnica si applica per lo stesso motivo ad alcune piante da fiori, oppure si utilizza come cura per piante quasi morte per farle riprendere salvando almeno qualche ramo (classicamente da malattie). Ovviamente la tecnica classica e quella a gemma appena descritte non sono le uniche praticate, ma ci sono altre che coinvolgono pezzi di tronco interi o altre parti di piante che non presentano fusto o simili, del resto la ricerca e la tecnica sono avanzate anche in questo ramo della coltivazione vegetale. In ultimo, non sono rari gli esempi di specie diverse (ma simili) innestate: un classico caso è il mandarancio, il quale è frutto di un ramo di mandarino innestato su un arancio, o ancora limoni e arance sulla stessa pianta, questa volta senza mischiarsi.
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