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Anche avverse condizioni climatiche ed ambientali possono danneggiare le piante dando vita a dei sintomi di malessere che imitano quelli di una vera e propria malattia. Le cause ambientali che possono danneggiare le piante, provocandone la morte, sono gli eccessi di temperatura, quali il troppo caldo o il troppo freddo, sbalzi termici improvvisi, specie gelate notturne, e avversità climatiche imprevedibili come siccità, neve, gelo e piogge abbondanti. Tutti questi fattori climatici possono causare dei sintomi di sofferenza nella pianta, come la secchezza e l’ingiallimento fogliare, il blocco dello sviluppo, mancata fioritura e crescita del frutti, appassimento generale e marciumi. Le avversità climatiche si possono tranquillamente prevenire e controllare in caso di piante coltivate in vaso o in serra, mentre sono più difficili da gestire in caso di colture a pieno campo, dove le gelate ed i periodi di siccità o di eccessive piogge possono provocare danni economici ingenti. In orto e in giardino, per difendere le piante in vaso dalle avversità climatiche, basta effettuare dei periodici spostamenti dei contenitori nei momenti in cui si manifestano le condizioni più difficili. In caso di freddo intenso, gelo e neve, i vasi si possono spostare in casa, ad esempio. Le colture e pieno campo sono quelle più a rischio, in tal caso è meglio preferire quelle con poche esigenze colturali e con elevata capacità di resistenza alle avversità esterne.
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Le piante, come gli esseri umani, si possono ammalare anche a causa di diversi agenti patogeni, tra cui virus, batteri e funghi. Ma non solo, per le specie vegetali sono estremamente pericolosi anche gli insetti parassiti, veri e propri flagelli, sia per le piante ornamentali che per quelle da frutto ed orticole. Tra i più comuni insetti parassiti ricordiamo gli afidi, la mosca bianca, la cocciniglia, la cicala delle rose, le anguillole ( vermi), la minatrice fogliare, il tripide, le cimici, l’oziorinco della vite, la criocera del giglio, la falena invernale e le lumache. Virus e batteri sono spesso secondari ad infezioni parassitarie. Basta pensare agli afidi, che attraverso il loro apparato boccale inoculano nella pianta dei virus spesso letali. Il regno vegetale annovera anche tante malattie batteriche che prediligono specifiche specie di piante. A tal proposito si ricordano il seccume del geranio, la batteriosi della magnolia e la rogna dell’olivo e dell’oleandro. Le malattie batteriche danno sintomi diversi rispetto a quelle da parassiti, ma comunque accompagnate sempre da evidenti segni all’apparato fogliare ed alla struttura vegetale della pianta. Non meno pericolose sono le malattie fungine, considerate la vera e propria “peste” delle piante per via dell’elevata resistenza ai trattamenti, da parte di molti funghi patogeni. Le malattie fungine sono spesso favorite da un’eccessiva umidità e dalle temperatura elevata. In genere, queste patologie non si combattono: si prevengono con opportuni accorgimenti colturali, quali la riduzione del livello di umidità e l’esposizione della pianta in zone ben areate, ma non eccessivamente ventilate. Tra le più comuni e temibili malattie fungine delle piante ricordiamo la peronospora, l’odio, la fumaggine, la ruggine, la muffa grigia, l’ elmintosporiosi e l’ascochyta. Spesso le patologie fungine sono secondarie anche ad errori di coltivazione, come le annaffiature eccessive, che mantengono il terriccio troppo umido, e la collocazione dei vasi in ambienti troppo umidi e caldi.
Le piante, se ben curate e coltivate, sviluppano da sole i meccanismi per difendersi dalle fitopatologie, ecco perché gli errori colturali sono una tra le principali cause di malattia della pianta. Questi errori possono riferirsi all’esposizione, all’irrigazione, alla concimazione, agli innesti e alle potature. Ognuna di queste pratiche deve essere eseguita a regola d’arte, pena il rischio di veder appassire precocemente le proprie piante. I sintomi da errori colturali appaiono quasi sempre in maniera chiara ed evidente. Le foglie ingiallite, ad esempio, indicano un ‘eccessiva irrigazione e una carenza di luce e di azoto, mentre l’accartocciamento fogliare indica un danno alle radici causato da un terreno troppo secco e dall’eccesso di calore. Quest’ultimo malessere si corregge cambiando il substrato ed effettuando il rinvaso della pianta. Se le foglie appaiono troppo sbiadite allora la pianta potrebbe soffrire di carenza di ferro e magnesio, mentre se le foglie appaiono striate di rossastro, come se fossero bruciate, si tratta di scottatura provocata da un ‘eccessiva esposizione solare.
I tumori, nelle piante, sono secondari ad altre infezioni patogene. In genere vengono provocati da virus e batteri, a loro volta inoculati da insetti e parassiti o da ferite lasciate per errori nei tagli degli innesti e delle potature. I cancri vegetali (tra cui il più noto, di natura batterica, è chiamato il mosaico, per la classica colorazione che assumono le foglie) deturpano la resa estetica della pianta causando delle deformazioni del tessuto vegetale o la comparsa di escrescenze dure e callose.
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