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Una delle categorie di abitanti dei nostri giardini più numerosa è quella degli imenotteri: essi sono un ordine di insetti il cui nome, detto così in maniera scientifica, magari non ci suggerisce nulla e nulla ci torna alla mente, ma in realtà ne conosciamo moltissime specie e soprattutto quasi ogni giorno ne veniamo in contatto. Esso è un ordine comprendente un numero elevatissimo di specie di piccole e medie dimensioni, con ali membranose ed a volte ridotte o addirittura del tutto mancanti; presentano sia occhi composti che ocelli a seconda della specie, mentre hanno un apparato tracheale (atto alla respirazione) che si dilata in sacchi aerei. Il loro apparato cerebrale, costituito da gangli, è molto sviluppato e questo si fa ricollegare anche alla loro vita sociale molto attiva e complessa, dato che tante specie di questo ordine formano società numerose ed appunto complesse. Ma quali sono alcune specie molto conosciute appartenenti a questo ordine? Semplice, parliamo di api, formiche, vespe, bombi, calabroni e tanti tanti altri. Essi si usano suddividere in due gruppi di specie, i Sinfiti e gli Apocriti.
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Dopo l’accurata descrizione delle caratteristiche principali di questo ordine di insetti, ma soprattutto dopo aver saputo quali sono quelle comunissime e familiarissime specie che lo compongono, ci è molto più semplice pensare ed immaginare all’interazione degli Imenotteri con il giardino di casa nostra. Più comunemente vediamo qualche ape aggirarsi alle prime ore del mattino di pianta in pianta, di fiore in fiore per prendere un po’ di polline e portarlo nel loro “nido” per utilizzarlo come materiale di costruzione, come cibo per le larve ed anche per trasformarlo nel ricercatissimo miele. Esse spesso hanno la “colpa” di venire a nidificare troppo vicino ad i nostri luoghi, quindi spesso, anche per una questione di sicurezza soprattutto dei bambini, dobbiamo allontanarle o farle allontanare da un esperto, mantenendo sempre l’attenzione perché esse, se infastidite, e ripetiamo solo se infastidite, attaccano l’uomo pungendolo col pungiglione posto alla fine del loro corpo; questa puntura può provocare bruciore e prurito, ma anche shock anafilattici alle persone allergiche. Le formiche invece sono molto più innocue: vederle marciare in fila come soldatini, magari col loro carico di cibo sul groppone a volte incanta, ma risultano “moleste” quando vorrebbero avere come loro cibo il “nostro” cibo.
A quanto pare dal paragrafo precedente, più che di uno scontro, c’è una vera interazione tra l’uomo ed alcuni rappresentanti dell’ordine degli Imenotteri; a volte si può giungere a pestarsi i piedi (o le zampe, dipende dai punti di vista) ma sono casi fortuiti e comunque non è nulla di grave. Ciò che però succede tanto spesso è che altre specie di Imenotteri vengano a disturbare direttamente il nostro raccolto o comunque le nostre piante, quindi noi direttamente; la colpa, anche se si tratta del corso della Natura, è delle larve: come succede per la maggior parte degli insetti, non sono gli esemplari adulti a disturbare l’uomo e le sue piante ma lo fanno le larve; la loro caratteristica più importante da questo punto di vista è l’estrema voracità che hanno quando sono in questo stadio della loro vita: esse debbono crescere enormemente di dimensioni e funzioni in un tempo brevissimo, quindi hanno bisogno di energie e quindi di cibo. Il loro cibo preferito purtroppo sono spesso le piante e le loro foglie; gli Imenotteri sono fitofagi, cioè mangiano foglie ed in particolare le loro larve scavano spesso gallerie nelle foglie più grandi trovandoci residenza ed anche cibo per crescere. Spesso si possono eliminare con leggeri prodotti, in vendita anche dai fiorai più forniti.
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