In Italia sono presenti a livello spontaneo molte specie di pino: nelle zone alpine si possono trovare il cirmolo, il pino silvestre ed il pino mugo, mentre in quelle mediterranee sono presenti il pino marittimo, il pino d'Aleppo ed il pino domestico. Quest'ultimo è talmente diffuso che è considerato il classico albero di pino. Normalmente, può arrivare a 25-30 metri di altezza ed il tronco può presentare anche un diametro di due metri. L'albero di pino è caratterizzato da una chioma ad ombrello, con rami concentrati soprattutto nella parte più alta e centrale del fusto. Il tronco è molto dritto (può biforcarsi solo nelle piante più vecchie ed alte), ricoperto da una corteccia grigio-marrone rugosa ed a placche. L'albero di pino domestico è anche detto albero dei pinoli, proprio perché produce questi ottimi semi commestibili.
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L'albero di pino nasce dal germoglio ottenuto piantando pinoli. Le piantine sono molto fragili: basta toccarle per farle morire di disidratazione. Dato che la vicinanza tra una pianta e l'altra nella pineta condiziona in modo basilare la futura vita degli alberi, è bene fare attenzione a questo elemento. Infatti, se gli alberi di pino sono molto vicini tra loro, la produzione di pinoli sarà maggiore, ma lo sviluppo della pineta si arresterà dopo breve tempo. Quindi, se si vuole una produzione estesa nel tempo, la pineta deve essere abbastanza diradata. L'albero di pino è sensibile all'azione di funghi (spesso legati a problemi di rifornimento idrico), batteri ed insetti, che possono portare anche alla morte della pianta. Inoltre, l'albero di pino può risentire anche del clima (mancanza d'acqua), dell’inquinamento e della salinità in eccesso nell'acqua.
Oltre al pino, un'altra pianta sempreverde molto diffusa in Italia è il biancospino, anch'esso caratterizzato da alcuni elementi peculiari. L'albero di biancospino, infatti, presenta altezze che variano dai 50 centimetri ai 6 metri ed una chioma molto ramificata. È ricoperto da una corteccia grigia molto compatta e presenta spine alla base dei piccoli rametti (brocche). Su questi si sviluppano in primavera foglie romboidali e fiori bianco-rosati (da cui il nome della pianta), raggruppati in corimbri in numero variabile da 5 a 25. La fioritura va da aprile a maggio, a cui segue la crescita di frutti che maturano nel periodo tra novembre e dicembre. L'albero di biancospino è utilizzato come combustibile (legno), per realizzare marmellate e gelatine (frutti), oppure per usi medicinali (come ricostituente e cardiotonico).
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