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L’ulivo si adatta perfettamente a essere coltivato in gran parte d’Italia, soprattutto nelle zone dal clima mite perché difficilmente sopporta temperature al di sotto dei -10° C. Si sviluppa al meglio se piantato su terreni sassosi ma ben drenati e non richiede terreni troppo profondi. Durante i mesi invernali l’albero d’ulivo si trova in una fase di riposo vegetativo e per questo motivo non ha bisogno di essere annaffiato. I primi germogli spuntano di norma a fine inverno e le olive cominciano a formarsi già in primavera. In estate, invece, lo sviluppo delle olive si ferma e il nocciolo comincia a indurirsi. Queste sono prodotte sui rami dell’anno precedente e, per questo motivo, è necessario eseguire una potatura corretta che possa favorire una produzione costante dei frutti nel corso degli anni. Essendo una pianta molto longeva, l'olivo ha una crescita lenta e fruttifica solo dopo alcuni anni dal suo innesto sebbene, tuttavia, i risultati migliori si ottengono quando l’albero è già adulto.
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Agli inizi del ‘900, l’interesse per l’ulivo spinse molti studiosi a ricercarne con cura tutte le proprietà benefiche, giungendo a scoprirne tutti i segreti. Si è visto che l’Ulivo contiene, tra le molecole più importanti, un’alta concentrazione di Idrossitirosolo. Questo è un polifenolo naturale coinvolto nei processi d’inibizione dell’ossidazione cellulare e utilissimo per combattere lo sviluppo precoce di malattie neurodegenerative e tipiche dell’invecchiamento (artriti, problemi cardiovascolari, arterosclerosi). L’Ulivo, inoltre, possiede molte altri principi salutari, tra i quali: ha un’elevata azione ipotensiva, ossia è in grado di ridurre la pressione arteriosa; favorisce la riduzione dei livelli di rame nel sangue; possiede sostanze anti-radicaliliberi; e infine, l’oleuropeina, contenuta nelle sue foglie, è un valido antitumorale.
La storia dell’Ulivo è legata profondamente a quella dell’umanità e, fin dall'antichità, l’ulivo fu adottato come simbolo di sacralità e di spiritualità. Nella Bibbia, ad esempio, le citazioni che riguardano questa pianta sono più di settanta, a partire dall’episodio in cui una colomba porta a Noè un ramoscello d’Ulivo per indicargli la fine del diluvio. Nella tradizione Cristiana si adopera da secoli l’olio d’oliva per la celebrazione della Cresima, dell’ordinamento sacerdotale e dell’Estrema Unzione giacché l’olio di questa pianta è l’emblema della pace e della rinascita. Nell’antica Grecia, ai vincitori erano spesso offerte un’ampolla d’olio e una corona d’ulivo; l'Olivo, inoltre, era sacro alla dea Athena; e gli antichi Romani utilizzavano ramoscelli di ulivo intrecciati per farne corone con le quali ricompensare i più valorosi.
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