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Questa pianta predilige i terreni profondi, leggermente acidi e ben drenati, così da scongiurare i ristagni d'acqua; il suolo, prima della messa a dimora, va lavorato con una vanga, aerato ed ammorbidito, e le erbe infestanti devono essere eliminate in quanto dannose per lo sviluppo dell'albero. La moltiplicazione si verifica per talea o per semina: si raccomanda di non effettuare l'impianto direttamente in giardino, ma in contenitori riempiti con terriccio amalgamato con torba, e di trapiantare la pianta in piena terra dopo circa un anno. Può essere conveniente un'operazione di pacciamatura iniziale, per rendere il terreno più fertile e migliorare le sue condizioni fisiche e chimiche. Per quanto riguarda la potatura, i rami eccessivamente pesanti e lunghi vanno tagliati all'inizio dell'inverno.
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È importante effettuare due concimazioni all'anno, in primavera ed in autunno; si raccomanda di utilizzare un fertilizzante organico, come il letame maturo, oppure un prodotto granulare a rilascio lento che possa fornire alla pianta tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno. I tre macroelementi che non devono mai mancare all'albero sono il potassio, il fosforo e l'azoto: in particolare, quest'ultimo è indispensabile per l'accrescimento dei tessuti e per regolare la presenza di clorofilla nel fogliame. Il potassio è ugualmente essenziale in quanto aumenta la resistenza della pianta al freddo e la produzione di ATP; il fosforo è fondamentale per un corretto metabolismo e per un rafforzamento delle radici. Il fertilizzante dovrebbe includere anche i cosiddetti microelementi, come il ferro, che aiuta la sintesi della clorofilla, ed il cobalto, che contribuisce a fissare l'azoto.
Il liquidambar richiede un'esposizione luminosa e colpita direttamente dai raggi solari; in ogni caso, cresce correttamente anche a mezz'ombra e non teme il freddo, purché non sia eccessivo. Tra i parassiti che possono attaccare la pianta, i più frequenti sono gli afidi e le larve minatrici: i primi si nutrono della linfa perforando foglie e germogli e provocano il deterioramento progressivo dell'albero, le seconde si insinuano nelle parti verdi scavando gallerie e determinano diffusi disseccamenti. Un rimedio consigliato contro gli afidi è il macerato d'ortica, semplice da preparare; per combattere le larve minatrici, invece, sono più indicati gli insetticidi chimici. Un'umidità eccedente, in più, può causare malattie fungine come le muffe ed i marciumi, curabili con prodotti anticrittogamici.
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