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Come già detto al paragrafo precedente, le piante di iris sono delle specie bulbose e rizomatose originarie dell’Asia e dell’Europa. La differenza tra le due specie sta nella parte sotterranea destinata alla riproduzione della pianta: nel primo caso è rappresentata da un bulbo, piccolo, allungato, di colore giallo o bruno, mente nel secondo, dal rizoma, una radice con rigonfiamento che funge da riserva nutritiva. Le varietà asiatiche sono frequentemente rizomatose e tipiche dei climi caldo umidi, mentre quelle bulbose sono spesso europee ed adatte anche a climi rigidi. Le piante di iris possono raggiungere anche i due metri di altezza. Esistono specie nane il cui fusto non supera i trenta centimetri. Le specie bulbose vengono usate per decorare siepi e bordure, mentre quelle rizomatose amano svilupparsi in substrati molto umidi e per questo sono adatte anche alla decorazione di laghetti e di specchi d’acqua. L’iris presenta anche dei fiori con tre petali interni dritti e tre esterni ricadenti. Il colore delle infiorescenze varia in base alla specie. In quelle bulbose varia dal giallo, al blu, al viola, mentre in quelle rizomatose è bianco, con brattee bicolore o tendenti al violetto. Le foglie sono lunghe, erette ed acuminate. L’iris appartiene alla famiglia delle Iridacee e il nome deriva dall’omonima parola greca che significa “arcobaleno”. Il fiore della pianta è comunemente conosciuto come giaggiolo.
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Durante la lettura dei precedenti paragrafi avrete appreso che esistono numerose varietà di iris, sia rizomatose che bulbose. Anche in questo caso, come è accaduto anche per altri approfondimenti, non è possibile elencarle tutte, ragion per cui ci sembra giusto ricordare solo le varietà più note e maggiormente coltivate. Tra le specie rizomatose ricordiamo l’iris germanica e l’iris pupila. La prima raggiunge anche il metro di altezza, mentre la seconda è considerata una varietà “nana” perché il suo fusto non supera i trenta centimetri. Tra le specie bulbose più conosciute ricordiamo l’iris hollandica e l’iris reticolata. La prima presenta fiori variamente colorati di giallo, bianco, lillà e blu ed ha una fioritura primaverile, mentre la seconda presenta esclusivamente fiori colorati di viola. I fiori viola e lillà fanno talvolta confondere l’iris con le orchidee.
La coltivazione dell’iris è estremamente semplice da praticare: la pianta non presenta particolari esigenze colturali, ma solo di ambiente ed esposizione, che vanno calibrati in base alla specie scelta. Esistono, infatti, varietà di iris che amano le temperature calde e miti ed altre che resistono anche a climi più rigidi. Le specie dei Paesi caldi, ovvero quelle rizomatose, non vanno esposte a temperature inferiori ai dodici gradi. Queste specie prediligono zone ombrose, umide e specchi d’acqua; vengono, infatti, coltivate per decorare dei laghetti o degli specchi d’acqua da giardino. Le varietà bulbose resistono anche al freddo, ma prediligono un’esposizione soleggiata. Il substrato delle specie bulbose può essere anche secco. Per la loro facile adattabilità a qualsiasi tipo di substrato, l’iris bulbosa può essere coltivata non solo per decorare siepi ed aiuole, ma anche per la coltivazione in vaso. Per creare delle aree decorate su terreno si usano in genere le varietà nane.
Il terriccio ideale per la coltivazione dell’iris cambia in base alla varietà coltivata. Le specie rizomatose hanno bisogno di terreni freschi, pastosi, poco compatti e umidi, mentre quelle bulbose si sviluppano su qualsiasi tipo di suolo, anche se quello migliore per queste piante è fertile, morbido e ben drenato. Un terriccio adatto alla coltivazione dell’iris bulbosa deve essere ben lavorato, molto permeabile, sabbioso e arricchito di sostanza organica. Bisogna anche evitare l’utilizzo di terricci dove sono già stati coltivati altri bulbi. Queste specie di piante assorbono, infatti, tutte le sostanze nutritive del terreno, impoverendolo e rendendolo inadatto alla coltivazione dei nuovi bulbi.
Le varie specie di iris non hanno tutte le stesse esigenze di irrigazione. Le necessità idriche differiscono in base alla varietà coltivata e in base alla temperatura esterna. Le irrigazioni devono comunque essere regolari e non eccessive, per evitare accumuli di umidità e conseguenti marciumi. Le specie esotiche sopportano anche climi aridi e possono pure tollerare un minore apporto di acqua, mentre le specie europee devono essere innaffiate abbondantemente, specie nei periodi più caldi e secchi.
Anche la messa a dimora dell’iris varia in base alla specie coltivata. Le varietà rizomatose vanno piantate nel mese di luglio, facendo attenzione a lasciare i rizomi nella parte più superficiale del substrato e a ricoprirli da uno strato di terra. Le specie bulbose vanno invece piantate più a fondo, interrando il bulbo a circa dieci centimetri dal substrato. La messa a dimora dei bulbi deve avvenire durante la stagione autunnale. L’iris, a qualsiasi varietà, appartenga è una pianta che non necessita di alcun rinvaso.
La concimazione dell’iris si presenta piuttosto semplice rispetto a quella delle altre specie di piante. L’iris, infatti, non è particolarmente esigente in fatto di fertilizzanti. I concimi vanno somministrati preferibilmente in primavera, dopo la fioritura. Le dosi del fertilizzante devono essere lievemente inferiori a quelle indicate nella confezione. La tipologia di concime da somministrare varia però in base alla varietà coltivata. Non sarà difficile individuare il concime giusto se lo si acquista presso un centro di prodotti per il giardinaggio. La formulazione dei concimi per l’iris è, in genere, liquida, da aggiungere all’acqua da irrigazione. Nelle varietà rizomatose si usano concimi a lenta cessione. Il periodo di concimazione può variare lievemente in base alle varietà coltivate: nelle bulbose si deve somministrare immediatamente dopo la fioritura, mentre nelle rizomatose, prima o durante lo sviluppo dei fiori.
L’iris fiorisce dalla primavera all’estate, a volte anche in autunno. La fioritura può essere continua ed ininterrotta. Il prolungamento della stessa può essere determinato dalla varietà coltivata, mentre la bellezza e la lucentezza del colore dei fiori dipenderanno sempre dalle cure e attenzioni che si sapranno dare alla pianta durante tutta la sua fase di sviluppo.
L’iris è una pianta che non necessita di potature. La regola vale sia per le specie bulbose che per quelle rizomatose. Alcuni interventi simili alla potatura sono necessari solo quando le foglie si seccano o ingialliscono o quando si notano troppi fiori o parti appassite. In tal caso sarà solo necessario rimuovere le parti danneggiate.
L’iris si propaga per divisione dei rizomi o tramite trapianto dei bulbili. La divisione va effettuata in estate, quando la pianta è in fase di riposo vegetativo, mentre il trapianto dei bulbili si effettua in autunno. Se i rizomi sono troppo piccoli, attecchiscono dopo due anni, ma sempre nel periodo primaverile. I bulbili si interrano a una distanza di circa quindici centimetri l’uno dall’altro. Per proteggerli dal gelo bisogna pacciamare il terreno con torba e paglia. L’operazione va effettuata durante la stagione invernale. E’ anche consigliabile, una volta l’anno, rimuovere dalla pianta adulta i bulbi che si formano dal bulbo principale, perché sottraggono nutrimento al terreno compromettendo lo sviluppo della stessa. La propagazione annuale dei bulbili garantisce inoltre una nutrita quantità di nuove piantine. L’iris si propaga anche per seme, ma questa tecnica è utilizzata solo quando si vogliono ottenere degli ibridi o delle nuove varietà.
L’iris è una pianta poco vulnerabile ai parassiti e alle malattie. Tuttavia, come accade per qualsiasi specie vegetale, può in ogni caso essere colpita da alcune specifiche patologie, spesso presenti nelle specie rizomatose Queste ultime, se vengono irrigate in eccesso, possono sviluppare muffe e marciumi. Sempre le rizomatose possono essere colpite da malattie virali come il mosaico. Le malarie virali delle piante non possono essere curate, mentre è possibile curare le patologie fungine, come le muffe e i marciumi. Virus e nematodi possono talvolta attaccare anche l’iris bulbosa. I nematodi, particolari vermi che si nutrono di piante, possono essere debellati con specifici diserbanti.
L’iris si compra nei vivai. La scelta, tra le varietà bulbose e rizomatose, è molto ampia, ma naturalmente bisogna individuare le varietà con i maggiori effetti ornamentali. Spesso, ad esaltare la resa estetica della pianta non è tanto la varietà, quanto la cura e l’attenzione con cui è stata coltivata. Nell’acquisto bisogna dunque puntare alle piante che presentano il miglior portamento ed i fiori più vividi e brillanti. Non bisogna lasciarsi convincere che le piante dai fiori meno belli o danneggiati possano riprendersi in futuro. Nel giardinaggio, infatti, vale la regola del “buongiorno che si vede dal mattino” e dunque è d’obbligo comprare piante di iris in buone condizioni.
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