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Essendo una rampicante, quando si decide di coltivare la passiflora bisogna ovviamente provvedere ad offrirle un supporto, ossia una spalliera, un arco, un pergolato, etc. Il substrato ottimale per questa pianta è un misto di torba e argilla, al quale aggiungere anche una minima quantità di sabbia per proteggerla dai ristagni d'acqua. Se cresciuta in vaso, il substrato va rinnovato per intero ad anni alterni. Inoltre, dato che il suo apparato radicale tende a svilupparsi anche in profondità, è bene tenerne conto nella scelta del vaso, optando per modelli di altezza adeguata. Per coltivare la passiflora in modo corretto bisogna poi provvedere a una attenta potatura primaverile, senza la quale la pianta non produrrebbe le sue abbondanti fioriture ed assumerebbe un aspetto disordinato. La moltiplicazione può avvenire facilmente per seme oppure per talea apicale. Da tenere presente che nella fase germinativa la pianta teme molto le basse temperature, quindi dopo aver seminato fare attenzione che l'ambiente sia riscaldato ad almeno 15 gradi.
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La passiflora, persino quando coltivata in vaso, si rivela una pianta robusta e dalla crescita vigorosa, alla quale si accompagnano generose fioriture estive. Per riuscire in questo, però, consuma abbondanti quantità di nutrienti, che quindi devono esserle fornite con regolarità tramite la concimazione. I prodotti migliori sono quelli appositi per piante fiorite, ad alto tenore di potassio e fosforo, ad esempio con un rapporto azoto-fosforo-potassio 5:7:7. L'azoto, che pure è importante, deve preferibilmente essere presente in una concentrazione minore perché favorisce un maggior sviluppo di foglie e rami a scapito della fioritura. Per concimare la passiflora i prodotti più indicati sono quelli liquidi, che devono essere somministrati prima dell'inizio della fioritura e per tutta la durata della medesima, a cadenza settimanale.
Pur essendo un rampicante robusto, la passiflora teme, oltre ai ristagni d'acqua, le gelate e un'esposizione poco luminosa. Quest'ultima le impedirebbe di fiorire, mentre il freddo intenso le può creare danni all'apparato radicale. Quindi una corretta esposizione per la passiflora prevede pieno sole, possibilmente al riparo dai venti. Fa eccezione a tale regola la p. caerulea, che si adatta anche in luoghi dove gli inverni sono rigidi, anche se questo può costarle la perdita delle foglie nella stagione fredda. Le possibili malattie della passiflora possono conseguire a un'errata coltivazione, e in tal caso si manifestano con foglie accartocciate o che cadono (indice di eccessiva siccità), oppure ingiallite (troppe irrigazioni). Altri possibili problemi possono derivare da attacchi di cocciniglia, ragnetto rosso o pidocchi. Trattandosi di insetti, il rimedio a infestazione già in corso consiste nell'impiego di insetticidi spray a largo spettro. Purtroppo la fioritura potrebbe risentirne, quindi è consigliabile agire in via preventiva con rimedi naturali; per esempio si può irrorare la pianta con un infuso concentrato di tè forte.
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