Finocchietto selvatico

Irrigazione e semina del finocchietto

Il finocchietto selvatico non necessita di molta acqua. Valutando la stagione e la piovosità della zona dove è coltivato, si adegua la frequenza e la quantità delle annaffiature. Come le altre colture svolte in campo aperto, le irrigazioni vengono fatte quando il terreno risulti asciutto e non sono previste piogge nei giorni seguenti. Durante l’estate è necessario annaffiare nelle ore più fresche del giorno, come al mattino presto o dopo che il sole sia tramontato. Il finocchietto selvatico ha bisogno di essere esposto al sole diretto, quindi bisogna scegliere con cura una zona soleggiata dove seminarlo. La semina del finocchietto selvatico avviene durante la stagione primaverile oppure in inverno se si hanno a disposizione delle serre. Le piante nate andranno messe a dimora nel mese di aprile.
Fiore finocchietto selvatico

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Come coltivare

Campo finocchietto Per la coltivazione del finocchietto selvatico bisogna accertarsi di evitare i ristagni idrici, per questo si mescola alla terra della sabbia, nel caso non ce ne fosse. È opportuno coltivare il finocchietto selvatico in aree dove la temperatura sia superiore ai tre gradi nel periodo invernale, altrimenti le piante potrebbero morire o comunque soffrire. I fiori del finocchietto selvatico vanno tagliati prima che i semi maturino in modo tale da riuscire a controllare la diffusione delle piante, i semi infatti volerebbero per tutto il campo senza fermarsi. Solitamente le piante vengono tagliate alla base prima del freddo invernale, per poi fare la pacciamatura sul terreno usando paglia e simili. Questo garantisce la sopravvivenza delle radici e quindi una nuova crescita nella stagione seguente.

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Raccolta e conservazione

Coltivazione finocchietto La concimazione del finocchietto va fatta antecedentemente la semina, usando letame maturato oppure concimi a base di potassio e fosforo e azoto. È bene non esagerare con questi minerali, visto che la pianta assimila i nitrati molto velocemente. L’apporto viene eseguito in due momenti distinti, uno prima di diradare le piante e l’altro passati venti giorni dalla prima concimazione. A proposito della raccolta del finocchietto selvatico, i suoi germogli e le nuove foglie possono essere prese durante tutte le stagioni. I semi vanno raccolti dopo che risultino completamente maturi ma prima che cadano a terra. Successivamente si fanno seccare, si puliscono e si mettono a conservare in barattoli di vetro, per evitare la creazione di muffe che danneggerebbero tutta la produzione.


Finocchietto selvatico: Proprietà e possibili malattie

Pianta finocchio selvatico Le proprietà del finocchietto selvatico sono molte e scoperte da tempo, infatti questa erbacea viene già usata da centinaia di anni. Di certo, le proprietà più conosciute e sfruttate sono quelle stimolanti e digestive, ma bisogna sapere che questa pianta ha ottime proprietà antispasmodiche ed aiuta ad eliminare i gas in eccesso dell’intestino. Oltretutto, da non molto sono state scoperte anche le sue proprietà antisettiche infatti, il suo infuso viene utilizzato per le irritazioni agli occhi o per i gargarismi in caso di alito cattivo. Parlando di problematiche e malattie che possono attaccare il finocchietto selvatico, si ricorda il marciume sia del colletto che delle radici e la piombatura. Esistono pure degli insetti parassiti come gli afidi e le tignole che possono insediarsi sulle piante.



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