Fiore del cappero

La pianta del cappero

La pianta del cappero, il cui nome botanico è capparis spinosa, appartiene alla famiglia delle capparaceae, ed è un arbusto che si trova assai diffuso in modo spontaneo in tutta l'area del Mediterraneo. Anche in Italia non è infrequente vederlo nascere anche in luoghi impensabili, sui musi o lungo le scarpate. Questo accade perchè dei suoi semi sono particolarmente ghiotti lucertole e gechi, che poi quindi li diffondono nel loro percorso. La pianta del cappero si contraddistingue per i lunghi rami con foglie arrotondate e lucide, e soprattutto per i suoi fiori. Quando sbocciano, hanno un bel colore bianco e lunghi stami rosso violacei; ma in genere vengono colti quando non sono che boccioli, per essere consumati in cucina. Anche i frutti vengono usati in cucina: si chiamano cucunci e sembrano dei piccoli cetrioli che si usano come appetizer.
Disegno botanico di capparis spinosa

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Come coltivare il cappero

Un cappereto in giardinoLa pianta del cappero non è soltanto fonte dei suoi gustosi fiori, ma in giardino molto spesso viene messa a puro scopo ornamentale. Come si diceva, è molto facile trovarla diffusa in natura, ma si può piantare in un'aiuola o in un vaso, e non necessita di molte cure. Il cappero ha radici molto ramificate che non necessitano di tanta acqua, anzi, ciò che temono maggiormente sono proprio i ristagni idrici. La cosa più importante da fare consiste nel preparare bene il terreno, con materiale sabbioso, scavando buche molto profonde, anche di 60 centimetri, affinchè le radici attecchiscano bene. Le piantine dovrebbero esser messe a dimora durante l'inveno, preferibilmente tra gennaio e febbraio, e innaffiate con regolarità ma non troppo abbondantemente. Se le piante si trovano bene, un cappereto può durare anche fino a trent'anni.

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Il fiore del cappero

Un fiore di cappero schiuso Volendo, la pianta del cappero si può mettere anche in vaso. Il vaso dovrebbe essere lungo e stretto, e sarebbe meglio che fosse realizzato in terracotta. Sul fondo del vaso si deve mettere del materiale drenante e poi posizionare il tutto in un luogo soleggiato, perchè il cappero ama le temperature miti (per quanto cresca bene anche a latitudini più fredde). In maggio compariranno i primi fiori, che continueranno a prodursi fino a settembre. Il bocciolo del fiore del cappero è la parte che viene raccolta per essere poi usato in cucina, ma non si può mangiare così com'è. Infatti va messo sottaceto o sotto sale; ma se non si desidera altro che avere una bella pianta ornamentale, si possono lasciare i boccioli del fiore del cappero schiudersi, per ottenere una abbondante fioritura. Alla fine verranno prodotti anche i frutti, i cui semi interni possono essere usati per creare altre piantine; altrimenti si può procedere alla riproduzione per talea.


Fiore del cappero: Il fiore del cappero e i suoi usi

I boccioli del fiore del cappero da consumare in cucinaSe invece si desiderano raccogliere i boccioli del fiore del cappero, essi vanno poi messi sotto sale o in salamoia. Infatti il loro sapore è molto aspro, se mangiati senza alcun tipo di preparazione. Invece, una volta insaporiti con le modalità descritte, diventano un ingrediente molto usato in cucina, che si sposa bene a piatti di pesce o di carne. I capperi più noti sono proprio di produzione italiana, come ad esempio i capperi di Pantelleria, o anche quelli di Salina. Oltre che in cucina, il cappero si usa anche per le sue proprietà fitoterapiche, perchè corteccia e radici hanno virtù diuretiche, e pare che rinforzino i vasi sanguigni. L'infuso di radici di capperi e di germogli giovani invece è un vero toccasana per i reumatismi, e infine gli estratti del frutto sono coadiuvanti nella cura di dermatiti e altre patologie della pelle.



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