Fiore di cappero

Conosciamo la pianta del cappero

Piccolo arbusto tipico delle zone del Mediterraneo, il cappero ama i terreni aridi, asciutti e soleggiati. Spesso lo si intravede nelle crepe dei muri, dove trova le condizioni ideali al suo sviluppo: calore, acqua in profondità e nessun ristagno. Le radici della pianta sono forti e fittonanti e riescono ad infilarsi negli interstizi delle pietre. La pianta del cappero appartiene alla famiglia delle Capparidacee, di cui fanno parte oltre 250 specie, ma quelle più comuni in Italia sono due e possiamo dire, molto semplicisticamente, che una ha la spine e si trova soprattutto in Lazio, Toscana, Liguria, Sicilia, Calabria e Puglia, mentre l'altra ne è priva e vegeta in tutte le regioni. L'arbusto è perenne, ma in inverno riposa e riprende il suo ciclo di fioritura e fruttificazione in primavera ed estate. Il fiore del cappero è bello e particolare, ma è il bocciolo ancora chiuso che contiene la maggior parte di proprietà aromatiche e medicinali.
Pianta di cappero in un muro

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Il fiore di cappero

Fiore di cappero Merita sicuramente attenzione questo fiore in fondo poco conosciuto. E' un fiore solitario, ascellare, formato da quattro sepali verdi e quattro petali bianchi, o bianco - rosati, con al centro tanti stami rosso - violacei. Il fiore di cappero abbellisce la pianta da maggio fino a settembre, con diversa intensità a seconda delle condizioni del clima: più abbondante quando la percentuale di umidità è favorevole. Il frutto, chiamato cucungio, è una capsula verde che quando è matura si fessura lasciando uscire i semi. Viene conservato come il cappero, e cioè sott'olio, sotto sale o sott'aceto, e si usa per insaporire i piatti a base di pesce, soprattutto nelle Eolie e in Sicilia. Il suo consumo sta gradualmente aumentando per la moda di usarlo come stuzzichino negli antipasti. Il fiore del cappero ha un delicato profumo ed è definito l'orchidea del Mediterraneo, un appellativo che ne sintetizza la particolare bellezza. E' questo il motivo, la sua gradevolezza, che ne fa uno splendido fiore da coltivare con cura, anche al solo scopo ornamentale.

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Coltivare la pianta di cappero

Pianta di cappero coltivata in terra E' facile innamorarsi della soavità del fiore di cappero e desiderare di coltivarlo in giardino, in un muro o in vaso. La possibilità di moltiplicare la pianta è data dalla semina o dalla talea. Il metodo della semina è più complicato e richiede cura e attenzione. I semi germogliano più facilmente se sono freschi, oppure vanno tenuti qualche ora in acqua tiepida per aumentare le possibilità di germinazione. Un sistema particolare e interessante di seminare i capperi è quello di mettere alcuni semi in un po' di muschio e inserire il tutto nella crepa di un muro, in autunno. Oppure, ancora più curioso, mettere i semi in un fico maturo e procedere allo stesso modo. Per avere più possibilità, si può ricorrere alla talea di un rametto legnoso di 7 - 10 centimetri. Il rametto va interrato in un composto di terriccio, torba e sabbia, facendo molta attenzione al drenaggio, che non deve assolutamente trattenere acqua troppo a lungo. Quest'operazione va fatta in estate e le piantine radicate vanno invasate o messe in terra l'anno successivo. La pianta va sistemata in un luogo soleggiato e annaffiata con parsimonia.


Fiore di cappero: Proprietà della pianta di cappero

Boccioli di cappero Poche calorie, circa 23 per 100 grammi, e tante vitamine e minerali fanno del cappero un alimento benefico conosciuto fin dall'antichità. I greci lo ritenevano un buon diuretico e utile per il mal di denti, ma sono in corso studi sulle sue proprietà antitumorali e antinfiammatorie. Il cappero contiene la quercetina, una sostanza antiossidante molto benefica per l'organismo. Raccolto, lasciato riposare per 24 ore e poi messo sotto sale (il metodo migliore per conservarne tutte le proprietà) il cappero si presta ad un'infinità di ricette. Anche il fiore del cappero appena raccolto, può essere passato in una pastella di acqua e farina ed essere fritto e servito come aperitivo o stuzzichino. Gli antichi consideravano il cappero un potente afrodisiaco e Panunto, nel suo trattato culinario intitolato "La Singolar Dottrina" sosteneva che il cappero "rendeva più vivace il coito" e chi lo mangiava non soffriva di dolori alla milza e al fegato e non conosceva la malinconia. Un bocciolo dai tanti pregi, quindi, ma anche un fiore che non ha nulla da invidiare ad altri più conosciuti.



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