Fra le aromatiche, la vaniglia è coltivata per usi commerciali legati alla preziosità dei suoi frutti, ma la sua bellezza ed eleganza ne fanno una pianta diffusa anche in appartamento. In casa richiede però particolari attenzioni: va collocata il più vicino possibile ad una finestra, perché sia ben esposta alla luce ma non al sole diretto. Può crescere e svilupparsi solo in un ambiente sufficientemente umido, con una temperatura ideala fra i 24° e i 34° durante il giorno e i 14° e i 24° la notte. In casa, le stanze più adatte sono la cucina e la sala da bagno, a patto che siano luminose. Se non tagliata, la pianta della vaniglia può raggiungere anche i 10 metri e, sviluppandosi in altezza, necessita di un tutore. Il substrato dev’essere drenante e contenere pozzolana mista a terriccio per orchidee. Annaffiature frequenti e nebulizzazione delle foglie con acqua non calcarea e priva di cloro, aiuteranno a mantenere l’umidità costante di cui necessita.
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Fra le piante aromatiche, la vaniglia è la meno indicata per la coltivazione in un orto e questo perché è una pianta tropicale, che necessita di un’umidità costante e che patisce il freddo. In Italia, la pianta della vaniglia non può sopravvivere ai nostri inverni se messa a dimora in piena terra. Per coltivarla in un orto o in giardino, occorre una serra che riproduca il microclima tropicale. Il terreno deve essere ricco di materie organiche, ben drenato e povero di calcio. Poiché si sviluppa grazie alle sue radici rampicanti (in natura si attacca spesso ai tronchi delle piante vicine), bisognerà appoggiarla ad un tutore ricoperto di muschio. La vaniglia va concimata regolarmente con fertilizzanti specifici per orchidee e la concimazione dovrà accompagnarsi alla crescita della pianta: molto parsimoniosa in inverno, normale in primavera ed estate.
I fiori della pianta della vaniglia si sviluppano a gruppi di otto o dieci, partendo dall’ascella delle foglie; fioriscono per un solo giorno e solitamente maturano uno alla volta. Di color bianco, giallo chiaro o verdastro, hanno la struttura classica di un fiore d’orchidea. Particolare importante: la fecondazione del fiore può avvenire solo tramite un fecondatore esterno. Nei luoghi d’origine questa fecondazione si realizza grazie alle api endemiche della specie Melipona, mentre lontano dall’ambiente naturale deve essere fatta manualmente. Dopo la fecondazione, l’ovaio che serviva da stelo si trasforma in un grosso baccello lungo da 12 a 25 cm. Ognuno di essi ha un diametro da 7 a 10 mm e contiene migliaia di minuscoli semini che vengono poi rilasciati dalla rottura del frutto giunto a maturazione. Tuttavia, per ottenere la spezia che noi tutti conosciamo, i baccelli vengono raccolti ancora verdi e sottoposti ad una lavorazione particolare.
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