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Il cappero può essere coltivato per scopo ornamentale ma anche per i suoi saporiti boccioli da mettere sotto sale o sott'aceto. Quale che sia lo scopo, è bene sapere che la pianta si presenta come compatto arbusto perenne e può arrivare ad un'altezza massima di un metro. Si aprono una serie di fusti sottili e ricadenti che alla base risultano legnosi. I rami fitti e lunghi sono ricoperti di foglie alterne, tondeggianti e leggermente pelose in superficie. Vicino al picciolo poi crescono delle piccole spine e per questo la specie è definita 'spinosa'. I fiori della pianta del cappero sono ermafroditi e composti di una corolla di 4 petali. In genere hanno una colorazione tra il bianco ed il rosa e sbocciano a partire dal mese di maggio. I frutti invece sono delle capsule verdi e ovali piene di semi. Quelli immaturi saranno i nostri capperi da cucina.
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Coltivare la pianta del cappero non è difficile. Di solito predilige una posizione molto soleggiata ed esposta alla diretta luce solare. In quanto vegetazione mediterranea è adatta al clima caldo e umido e tollera le temperature oltre i 30-35°. Gli inverni invece dovrebbero essere piuttosto miti anche se il cappero resiste bene a brevi periodi di gelo. Il terreno deve essere povero, asciutto e ben drenato ma andrà bene anche un terriccio più sassoso. A fine di ogni inverno poi è consigliabile aggiungere del concime al terreno per favorire il nuovo ciclo vegetativo. Per quanto riguarda l'irrigazione, il cappero non richiede grandi quantità d'acqua. La pianta andrà quindi leggermente potata verso febbraio per eliminare i rami secchi mentre la sua riproduzione si può ottenere per semina o per talee.
I capperi che mangiamo sono i boccioli della pianta e solitamente si raccolgono a mano in primavera. Il consiglio è di scegliere quelli più piccoli perché hanno più sapore. Non tutti sanno però che i capperi freschi non hanno nessun aroma particolare ma anzi sono amari. Solo dopo opportuni trattamenti acquistano il loro tipico sapore lievemente piccante. Andranno infatti salati, lavati e messi di nuovo sotto strati di sale o sott'aceto. I capperi fanno parte della tradizione culinaria italiana e vengono utilizzati per aromatizzare piatti a base di pesce, carne e pasta. Oltre al cappero si può mangiare il frutto della pianta detto 'cucunio' o 'capperone'. In ogni caso i migliori capperi sono quelli sotto sale e prima di utilizzarli conviene lasciarli in acqua fredda per venti minuti circa in modo da esaltarne il sapore.
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