La prima cosa da apprendere nella cura di una pianta bonsai è l'innaffiatura. L'acqua è vitale per la pianta ma va sempre ben dosata. Un ulivo, ad esempio, necessita meno acqua di un cipresso. Bisogna tener presente che la pianta bonsai non può ramificare in profondità come se fosse in natura, dove andrebbe a prendersi le sostanze necessarie alla sua sopravvivenza; bisogna quindi che gli vengano somministrate "manualmente". Ecco che diventano importanti le concimazioni. Sempre differenziandole a secondo la specie, le sostanze nutritive vanno aggiunte all'acqua durante le irrorazioni seguendo, però, un preciso piano di rilasci. Troppo concime la potrebbe bruciare o comunque creare seri danni. Di contro, una scarsa concimazione la vedrebbe soffrire e la renderebbe più facilmente attaccabile da parassiti e malattie. Trattamenti preventivi contro ragnetti rossi, afidi e cocciniglia sono indispensabili per una buona crescita della pianta bonsai.
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Un'altra delle operazioni obbligatorie nella cura della pianta bonsai è il rinvaso. Che significa? Quando la pianta raggiunge la dimensione in cui la chioma supera di molto l'ampiezza della ciotola, è ora di rinvasarla in un "bon" più grande. Aumenterà la quantità di terriccio e la pianta potrà, piano piano, espandere l'impianto radicale. Durante questa operazione di rinvaso, in genere, si effettua anche quella di sfoltimento delle radici in modo che la pianta bonsai ne crei di nuove, rinnovandosi. La deradicazione è un'operazione molto delicata e, se fatta maldestramente, potrebbe portare alla morte la pianta stessa. Dovrete procuravi dei prodotti a base di ormoni e vitamine che aiuteranno la pianta a superare questo shock. Quando maneggerete le piccole radici, utilizzate sempre apposite forbici ben affilate, in modo da scongiurare marcescenze dannose. Per evitare i rinvasi bisogna tenere potata la pianta costantemente, così da impedirne la crescita.
La parte più suggestiva dell'arte del bonsai, è riuscire a dare una forma particolare alla pianta. Bisogna fare attenzione però; la pianta bonsai ha una sua natura che cercherà in ogni modo di seguire. Un cipresso, ad esempio, tenderà sempre a riprendere una forma colonnare, anche se voi la state "educando" ad assumere curve particolari. Per ottenere buoni risultati ci vogliono anni. Con l'ausilio di fili di rame dello spessore adeguato al legno da "piegare", potrete indirizzare e sagomare la crescita del tronco oppure di un ramo. Per far assumere determinate posizioni come le svettaure esterne al "bon" o dare l'impressione che la pianta bonsai sia piegata dal vento, si utilizzano fili e pesi. Il bonsaista controllerà che la pianta cresca sana e la "educherà" a mantenere una determinata postura. In fondo lo dice il nome stesso: BON-SAI, educare nella ciotola.
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