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Il pompelmo, come tutti gli agrumi, preferisce i climi temperati caldi e subtropicali, teme i freddi invernali. Le oscillazioni termiche ottimali per lo sviluppo vegetativo e riproduttivo variano da 20 a 28 °C, mentre il riposo invernale comincia con temperature inferiori ai 7°C, i valori termici inferiori allo zero possono provocare danni gravi alla pianta. La coltivazione in luoghi assolati e caldi permette ai frutti di ricevere la luce del sole dalle 7 alle 8 ore al giorno, meglio se riparati dal vento, altrimenti bisogna costituire delle barriere frangivento. Il pompelmo predilige i terreni sciolti, di medio impasto, profondi, fertili, ben drenati e con un buon contenuto di sostanza organica, mentre rifugge quelli compatti e troppo calcarei, in quanto sensibile ai ristagni idrici ed al fenomeno della clorosi ferrica, i microelementi come il ferro vengono insolubilizzati dal calcare presente nel terreno. È una specie originaria delle Barbados, attualmente è coltivata in Florida, Sud Africa, Argentina ed Israele; nel nostro Paese è diffusa in Sicilia, Calabria, Campania e Liguria.
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Le cultivar di pompelmo si distinguono tra loro in base all’epoca di maturazione, al colore della polpa, giallo pallido o pigmentato, ed alla presenza di semi, destinate al consumo fresco apireni e all’industria per la preparazione di succhi e bevande con i semi. Le principali varietà a polpa chiara sono la Duncan, molto ricca di semi ed è la più resistente al freddo, e la Marsh seedless, apirene; tra le cultivar a polpa pigmentata, che sono quasi tutte apireni, si ricordano Thompson o Pink Marsh, Ruby Star, Redblush, Flame, Rio Red, Foster e McCarty, quest’ultima ha una polpa verde-grigiastra contenente molti semi, inoltre la pianta porta i frutti isolati e non a grappolo.
Il pompelmo si propaga per talea e, soprattutto, per innesto; i portainnesti maggiormente impiegati sono l’arancio amaro, il citrange e l’arancio trifogliato. L’arancio amaro è il portainnesto più diffuso nel bacino del Mediterraneo, le radici sono molto profonde, si adatta a molti tipi di terreno, ma non a quelli compatti, imprime un vigore medio ed una buona longevità agli alberi. Resiste alle basse temperature e tollera alcuni parassiti come la gommosi del colletto ed i marciumi radicali, mentre risulta sensibile al mal secco ed al virus della tristezza. Il citrange è dotato di radici abbastanza profonde, rifugge i terreni troppo compatti, viene impiegato nel reimpianto degli agrumeti perché resiste ai nematodi, induce una media vigoria alla pianta, buona produttività ed ottima qualità. L’arancio trifogliato rifugge i terreni calcarei, però vegeta bene su quelli compatti, ha una resistenza al freddo migliore rispetto agli altri portainnesti, così come ai parassiti, tranne al virus dell’Exocortite, induce una bassa vigoria alla pianta, buona produttività ed ottima qualità.
La messa a dimora si esegue durante l’inverno; le distanze d’impianto variano in base alla vigoria del portainnesto, nel caso dell’arancio amaro e del citrange i sesti sono di 6-6,5 X 4-4,5 m, mentre con l’arancio trifogliato sono di 5 X 4 m, con densità comprese tra 340 e 500 piante/ha. La messa a frutto comincia quarto anno di vita della pianta e raggiungono il massimo verso il 9°-10° anno.
La forma di allevamento adottata è il globo a chioma piena che facilita le cure colturali come potatura e raccolta, protegge la pianta dall’elevata insolazione e dai venti forti, ostacola la crescita delle erbe infestanti intorno all’albero grazie all’ombreggiamento e favorisce una rapida entrata in produzione in quanto necessita di poche operazioni di potatura in fase d’allevamento. Gli interventi di potatura, effettuati annualmente per attenuare l’alternanza di produzione, consistono nel diradare alcuni rami misti per favorire una miglior circolazione d’aria, i succhioni alla base delle branche principali, i rami secchi e deperiti.Il pompelmo necessita di frequenti concimazioni fogliari durante tutto il periodo di crescita, allo scopo di risolvere casi di carenze acute, momentanei deperimenti e il blocco della assimilazione dal suolo a causa di temperature eccessive. In estate nei climi poco piovosi bisogna intervenire con l’irrigazione. La maturazione avviene da gennaio a marzo, però gli esperidi apireni possono essere raccolti anche in un secondo momento mantenendo inalterate le caratteristiche qualitative. Il pompelmo è soggetto ad attacchi di parassiti, il più pericoloso è il fungo che provoca il cancro gommoso, infatti colpisce branche e tronco provocando la morte della pianta.
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