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Questo albero, apprezzato per il suo aspetto maestoso e per i suoi frutti, si adatta facilmente anche ai terreni argillosi o a quelli salini; l'importante è che il suolo sia dotato di un ottimo drenaggio, per evitare i ristagni d'acqua. Si tratta di una pianta robusta e resistente, che tuttavia, per svilupparsi al meglio, necessita di alcuni accorgimenti. Può essere utile effettuare l'impianto in un contenitore ed eseguire il trapianto in pieno terreno una volta trascorsi due anni; è opportuno, per di più, aiutare gli esemplari molto giovani a crescere diritti con appositi tutori, da rimuovere successivamente. Una periodica pacciamatura rende il suolo più fertile e limita l'evaporazione, oltre a proteggere l'albero dal gelo eccessivo. La potatura va praticata soltanto se è necessario, per eliminare i rami disseccati.
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Per quanto riguarda la concimazione, tale fondamentale operazione deve essere regolata in base all'età dell'esemplare coltivato; le piante giovani, infatti, necessitano di almeno due fertilizzazioni all'anno, in primavera e in autunno, mentre per quelle adulte si può procedere ogni dodici mesi. L'albero ha bisogno dei tre macroelementi indispensabili per lo sviluppo, ovvero il potassio, l'azoto ed il fosforo: se anche uno soltanto di questi elementi mancasse, si andrebbe incontro ad un rallentamento della crescita ed all'ingiallimento e disseccamento delle foglie, la cosiddetta clorosi fogliare. La pianta, inoltre, sarebbe più debole, vulnerabile ed esposta alle infestazioni dei parassiti e alle malattie fungine. Il concime, in più, deve contenere microelementi come il magnesio, il manganese, il molibdeno ed il ferro.
Il Tamarindo è un albero di origine tropicale; ha bisogno, pertanto, di un'esposizione soleggiata e di temperature elevate. Il freddo, se eccessivo, è pericoloso, così come le gelate tardive ed i venti troppo intensi, che potrebbero causare problemi alla produzione. Questa pianta può essere soggetta a marciumi radicali in caso di sovrabbondanti irrigazioni; a causa dell'umidità si formerebbero, infatti, dei ristagni molto fastidiosi. È preferibile prevenire questa malattia, piuttosto che curarla, ma in ogni caso un rimedio efficace è rappresentato dagli anticrittogamici a base di rame o zolfo, da sottoporre all'albero in vari trattamenti. Qualora, invece, si verifichi un'infestazione di cocciniglie, una soluzione ottima è l'olio bianco minerale: è fondamentale intervenire subito per scongiurare il disseccamento delle foglie.
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