Tamarindo

Come irrigare

Il Tamarindo, essendo coltivato all'aperto, ha bisogno di irrigazioni regolate sulla base della stagione e delle precipitazioni: da una parte, infatti, è necessario evitare i lunghi periodi di siccità, ma dall'altra è essenziale scongiurare i ristagni idrici, fonte di stress e di marciumi dell'apparato radicale. Le annaffiature vanno effettuate quando il terreno si presenta asciutto e, di conseguenza, devono essere intensificate nelle fasi più aride dell'anno, limitate invece in caso di piogge frequenti. Un aspetto interessante di questa pianta è che tende a perdere il fogliame e, quindi, a presentarsi come caducifoglia, qualora vi siano scarse precipitazioni; se, al contrario, queste ultime sono abbondanti, l'esemplare si comporta come un sempreverde. Anche per questo motivo le irrigazioni devono essere eseguite sulla base del clima.
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Come coltivarlo

Coltivazione tamarindo giardino Questo albero, apprezzato per il suo aspetto maestoso e per i suoi frutti, si adatta facilmente anche ai terreni argillosi o a quelli salini; l'importante è che il suolo sia dotato di un ottimo drenaggio, per evitare i ristagni d'acqua. Si tratta di una pianta robusta e resistente, che tuttavia, per svilupparsi al meglio, necessita di alcuni accorgimenti. Può essere utile effettuare l'impianto in un contenitore ed eseguire il trapianto in pieno terreno una volta trascorsi due anni; è opportuno, per di più, aiutare gli esemplari molto giovani a crescere diritti con appositi tutori, da rimuovere successivamente. Una periodica pacciamatura rende il suolo più fertile e limita l'evaporazione, oltre a proteggere l'albero dal gelo eccessivo. La potatura va praticata soltanto se è necessario, per eliminare i rami disseccati.

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La concimazione

Foglie tamarindo Per quanto riguarda la concimazione, tale fondamentale operazione deve essere regolata in base all'età dell'esemplare coltivato; le piante giovani, infatti, necessitano di almeno due fertilizzazioni all'anno, in primavera e in autunno, mentre per quelle adulte si può procedere ogni dodici mesi. L'albero ha bisogno dei tre macroelementi indispensabili per lo sviluppo, ovvero il potassio, l'azoto ed il fosforo: se anche uno soltanto di questi elementi mancasse, si andrebbe incontro ad un rallentamento della crescita ed all'ingiallimento e disseccamento delle foglie, la cosiddetta clorosi fogliare. La pianta, inoltre, sarebbe più debole, vulnerabile ed esposta alle infestazioni dei parassiti e alle malattie fungine. Il concime, in più, deve contenere microelementi come il magnesio, il manganese, il molibdeno ed il ferro.


Tamarindo: Esposizione, malattie e parassiti

Pianta frutto Il Tamarindo è un albero di origine tropicale; ha bisogno, pertanto, di un'esposizione soleggiata e di temperature elevate. Il freddo, se eccessivo, è pericoloso, così come le gelate tardive ed i venti troppo intensi, che potrebbero causare problemi alla produzione. Questa pianta può essere soggetta a marciumi radicali in caso di sovrabbondanti irrigazioni; a causa dell'umidità si formerebbero, infatti, dei ristagni molto fastidiosi. È preferibile prevenire questa malattia, piuttosto che curarla, ma in ogni caso un rimedio efficace è rappresentato dagli anticrittogamici a base di rame o zolfo, da sottoporre all'albero in vari trattamenti. Qualora, invece, si verifichi un'infestazione di cocciniglie, una soluzione ottima è l'olio bianco minerale: è fondamentale intervenire subito per scongiurare il disseccamento delle foglie.



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