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Per coltivare l'Uva spina ed avere una buona raccolta già sui rami di due anni è necessaria la preparazione del preimpianto in un terreno fertile, lavorato in profondità. Le giovani piante di Uva spina che vengono vendute a radice nuda, devono essere preventivamente immerse in una poltiglia di fango, per rinvigorirle e garantire un migliore attecchimento. È buona regola scavare una buca larga e profonda almeno mezzo metro, nella quale porre della cornunghia e interrare le radici in una miscela di terriccio e letame composto. Il periodo migliore per la messa a dimora è il periodo che va dal mese di novembre fino alla fine di marzo. Tutte le specie di Uva spina si sviluppano velocemente nelle zone a clima temperato e con una buona umidità, come ad esempio nelle aree pedemontane e nelle regioni prealpine. La raccolta dei frutti avviene tra giugno e agosto.
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Già dall'anno anno successivo dalla messa a dimora dell'Uva spina, la pianta è in grado di ramificare autonomamente. Tuttavia per preservare la fertilità del suolo e provocare una buona fruttificazione è buona regola concimare la pianta di Uva spina una volta all'anno, nel periodo autunnale. È consigliabile porre una quantità abbondante di concime organico alla base del fusto, dopo una profonda sarchiatura. Anche in primavera l'aggiunta di fertilizzante per alberi da frutto può aiutare il potenziamento della fioritura e della successiva maturazione dei frutti, così come possono essere utili interventi di pacciamatura per mantenere la giusta umidità nel substrato e consentire alla pianta di assorbire dal terreno il nutrimento necessario. Gli interventi di potatura dell'Uva spina servono a mantenere solo i rami più vigorosi capaci di produrre molti frutti. Devono essere potati i rami vecchi ed eliminate le ramificazioni deboli che ingombrano il centro della pianta, per garantire la giusta ossigenazione e mantenere il portamento armonioso all'arbusto.
Pianta conosciuta per essere piuttosto forte e resistente alle avversità, l'unica malattia della pianta di Uva spina è lo oidio che colpisce soprattutto la varietà Poorman e tutte le specie a frutto rosso. Per combattere lo oidio solitamente vengono utilizzate formule a base di zolfo che però sia in polvere che in forma bagnabile, provoca nell'Uva spina un'azione fitotossica, con il conseguente arresto della vegetazione e la caduta delle foglie. Dunque per guarire la pianta è necessario ricorrere ad altre sostanze, i prodotti antioidici specifici sintetici, in vendita nei vivai specializzati. Per prevenire lo oidio è buona regola effettuare un trattamento con poltiglia bordolese una volta all'anno a fine inverno, in modo da evitare lo sviluppo della malattia durante la fase vegetativa dell'Uva spina.
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