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Data la distribuzione pressoché cosmopolita del ragnetto rosso, sono stati studiati negli anni diversi metodi e tecniche per debellare questo flagello. Gli acaricidi più comuni attualmente in commercio sono lo spirodiclofene e l'abamectina. Il primo è un composto chimico acaricida di nuova generazione, inodore e insolubile in acqua, che porta alla morte i ragnetti rossi inibendo in loro la sintesi dei lipidi. Il secondo, invece, è un acaricida miscelato ad azione neurotossica: ingerito per via orale provoca la paralisi e la conseguente morte dei ragnetti rossi. Risulta attivo ed efficace anche sulle uova, limitandone la percentuale di schiusa. Queste sostanze vanno utilizzate con cautela, spesso in abbinamento ad altri principi attivi e solo in determinati periodi (generalmente in giugno-luglio) senza mai prolungarne l'uso nel tempo.
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In sostituzione dei fitofarmaci sintetici, ci sono diversi metodi naturali per eliminare i ragnetti rossi. In via di sperimentazione (ma già ampiamente usata in molti Paesi mondiali) c'è la lotta biologica con i predatori naturali. il Phytoseiulus persimilis è un acaro predatore del famigerato ragnetto rosso. Dotato di una velocità superiore rispetto a quella della preda, è in grado di localizzare e nutrirsi di un gran numero di ragnetti rossi, tenendone in questo modo sotto controllo la crescita e la diffusione sulle piante. Molti olii essenziali sono efficaci contro questo parassita: olio essenziale di neem, di rosmarino, di tanaceto offrono tutti un'azione diretta sul parassita. Basta diluire alcune gocce di olio essenziale (5-6 gocce) in 500 millilitri di acqua, distribuendolo in seguito mediante l'uso di un nebulizzatore. Bisogna effettuare dei controlli periodici e nebulizzare le piante infestate almeno a giorni alterni, avendo cura (se si tratta di piante in vaso) di isolare le piante sane da quelle colpite.
Esiste anche un'altra specie di acaro comunemente chiamata ragnetto rosso, presente soprattutto nei periodi primaverili. Il Trombidium holosericeum è un acaro che può colonizzare varie aree urbane, ma non è un pericolo né per l'uomo, né per le piante. Noti anche come ragnetti rossi dei muri, questi acari si nutrono di materiale biologico depositato sulla superficie di davanzali e balconate (ad esempio le deiezioni degli uccelli). Spesso sono presenti in numero elevato e se schiacciati macchiano mani e vestiti con il loro colore rosso vivo. La macchia è difficile da mandar via (soprattutto sui vestiti), anche con un lavaggio accurato. Non ci sono metodi di lotta per questi acari dei muri, dal momento che compaiono solamente in primavera per approfittare delle temperature miti, dopodichè rientrano nei loro rifugi per evitare il caldo estivo, che può risultar loro fatale.
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