Oziorrinco

Insetti in giardino

Al giorno d’oggi ancora troppe persone ritengono che il loro giardino sia esclusivamente il luogo in cui amano rilassarsi, operare piccoli lavoretti di giardinaggio e magari organizzare qualche festa; ovviamente queste sono alcune delle migliori attività praticabili nel nostro giardino, ma dobbiamo renderci conto che esso non è solo questo: il nostro giardino è un vero e proprio ecosistema, e per trattarlo come è richiesto e come merita che si faccia, bisogna cominciare a considerarlo come tale, perché è anche grazie agli insetti che lo popolano ed ai batteri che vivono nel terreno che lo nostre piante riescono a vivere. Tra le tante componenti di un ecosistema piccolo ma molto complesso come il giardino, un ruolo determinante lo hanno gli insetti: il primo ordine di esseri viventi al mondo per numero di individui e numero di specie (sono ampiamente in vantaggio rispetto agli animali ed anche alle piante) ha una lunga fila di qualità, alcune positive ed altre negative (per noi esseri umani), ma tutte facenti parte del “disegno” naturale degli eventi; del resto, il nostro pianeta sopravvive da milioni di anni, tutto ciò che accade naturalmente è quindi parte di questa lunghissima ed importantissima storia, di cui noi esseri umani siamo solo una parte.
oziorrinco su foglia

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L'oziorrinco

oziorrinco nero Esistono tanti insetti che ci “aiutano” con il giardinaggio ed in tante altre cose, ma in questo articolo ci dedicheremo allo studio di uno dei “cattivi”: l’oziorrinco. Questa specie di coleottero curculionide ha un corpo della lunghezza di circa un centimetro e massima di due (dipende dalla specie, ne esistono circa mille e più o meno la metà è presente anche sul territorio italiano), caratterizzato da un capo piccolo ed appuntito, un torace altrettanto piccolo ed emisferico ed un addome grosso, ovalizzato e dalla dura corazza, che può avere delle macchie chiare o squame verdastre mentre il colore di base dell’insetto è bruno o nero intenso. La caratteristica anatomica dell’oziorrinco degna di nota è l’apparato masticatore, talmente forte e vorace che giunge a disturbare la crescita e lo sviluppo delle nostre piante, in quanto si ciba delle foglie e soprattutto delle foglie novelle (impedendo quindi la nuova crescita della pianta); esso agisce di notte, uscendo dalla sua tana nel terreno ai primi bui del crepuscolo e tornandoci alle prime luci dell’alba. E’ solo in questi momenti che possiamo vederlo, e sarà anche facile perché non vola ed ha movimenti piuttosto lenti e compassati.

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Ciclo di vita ed obiettivi

Sicuramente un attento lettore avrà pensato di quanto sia strano e raro il caso di un insetto che presenta come fase pericolosa quella adulta e matura; in effetti è così, l’oziorrinco è pericoloso in fase adulta, come non succede quasi mai tra gli insetti. Ma ciò non vuol dire che le larve non lo siano altrettanto: mentre l’adulto fuoriesce dal terreno di notte per cibarsi delle foglie, la larva resta costantemente nel terreno, cibandosi della pianta ma da sotto, ovvero attaccandone le radici, i tuberi e gli altri elementi sottoterra e portando la pianta alla morte perché le impedisce di rifornirsi di sostanze nutritive. Insomma l’attacco dell’oziorrinco è bilaterale e per questo motivo è molto pericoloso; il suo attacco comincia solitamente nel mese di maggio, quando cominciano ad uscire dal terreno i primi esemplari adulti nati dalle larve invernali: essi cominciano a cibarsi delle foglie e contemporaneamente le femmine “seminano” ovuli dappertutto, ovuli da cui nasceranno verso settembre-ottobre le larve che passeranno attraverso tre stadi durante l’inverno e daranno vita a nuovi adulti ancora in maggio. In generale gli obiettivi degli oziorrinchi sono un gran numero di piante, tra cui amano le piante da tubero (patate, carote) e gli agrumi, oltre che l’ulivo.


Oziorrinco: Lotta chimica e biologica

Proprio l’ulivo è l’obiettivo economicamente più rilevante dell’oziorrinco, quello per cui quest’insetto è conosciuto e per cui vengono fatte ricerche per combatterlo. Dal punto di vista dell’adulto, i prodotti biologici non fanno effetto perchè essi generalmente operano per contatto e la sua corazza resistente lo protegge da ogni cosa, mentre i prodotti chimici sono spesso molto tossici e per questo sono sconsigliati. Per fermarlo nella “arrampicata” alle foglie nuove dell’ulivo vengono vendute reti (in lana di vetro o materiale simile) da stendere in posizione orizzontale a mezz’altezza del tronco, in modo da costituire una barriera invalicabile per un piccolo insetto sprovvisto di metodi per volare. La lotta più efficace è quella preventiva-biologica: i nemici naturali degli oziorrinchi, o meglio delle loro larve, sono le larve dei nematodi; esse vengono vendute sotto forma di polvere, da mischiare con acqua e da utilizzare nel periodo di settembre per annaffiare le piante che vogliamo proteggere. Queste larve di nematodi sono parassiti delle larve degli oziorrinchi, cioè vi penetrano all’interno e le distruggono, oltretutto riproducendosi ed andando poi alla ricerca di tutte le altre larve che trovano di questo insetto; un’altra cosa positiva è che queste larve non disturbano in alcun modo né l’uomo e né le sue coltivazioni, quindi sono sicurissime.


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