Asklepios-seeds® - 50 Semi di Nelumbo nucifera, Il fior di loto asiatico Prezzo: in offerta su Amazon a: 13,9€ |
Quando abbiamo detto nel precedente paragrafo “in ogni luogo”, volevamo dire che le piante davvero sono state in grado di evolversi a tal punto da poter vivere e prolificare in ogni luogo della Terra, anche i più impensabili. Quando diciamo così, la maggior parte di noi pensa certamente al deserto, un luogo impossibile da vivere per noi stessi. Ma ce n’è un altro di luogo “impossibile” dove però le piante vivono in abbondanza da sempre: l’acqua. Le piante acquatiche sono un’importante branca del mondo vegetale composta da specie che si sono abituate a vivere immerse parzialmente o totalmente in acqua a seconda delle specie e, sempre variabilmente, anche a varie profondità rispetto al punto zero della terra ferma. Esse sfruttano vari meccanismi per sopravvivere, ma solitamente continuano a presentare delle radici, mentre la presenza di fiori e frutti è molto più rara. Ebbene, queste piante acquatiche sono comunque negli interessi dell’essere umano, curioso di capire come potessero vivere sott’acqua ed inizialmente affascinato da queste “capacità” apparentemente surreali. In realtà le piante acquatiche sono studiate per capirne e carpirne alcuni meccanismi per tenere le cellule lontane dall’acqua, ovvero per evitare che il corpo della pianta venga annullato, digerito dal potere dell’acqua.
AQUA SET COMPLETO - NINFEA ROSSA +VASO+TERRA E CONCIME Prezzo: in offerta su Amazon a: 29,9€ |
La marsilea è una famosissima specie nell’ambito delle piante acquatiche, nota soprattutto col nome di “quadrifoglio d’acqua” chiaramente per via dell’aspetto molto simile al quadrifoglio, ovvero una foglia divisa in quattro lobi uguali. Essa è pianta che può vivere sia in modo anfibio (cioè parte in acqua e parte all’esterno, classica condizione da riva) che in modo totalmente sommerso, che è la modalità più comune con cui si può trovare. Essa viene classificata come una felce di tipo anfibio, di dimensioni piccole (non supera mai i quindici centimetri di altezza dal suolo); le sue caratteristiche sono quelle da pianta erbacea, ovvero da pianta strisciante e tappezzante, in poche parole una vera pianta da prato … sott’acqua però! Infatti essa ha un fusto molto ramificato che però non si erge verso l’alto (il pelo dell’acqua in questo caso) ma continua ad ingrandirsi strisciando sul fondale e continuando a ramificarsi. Il tutto prende origine dalle radici rizomatose che però restano celate sotto la superficie del fondale, ben ancorate al terreno. L’unica parte che si erge è quella dei rametti che sostengono le foglie, anzi la foglia: infatti ogni rametto sostiene una foglia, salvo poi che essa possa o meno dividersi in più lobi (per un massimo di quattro).
Tanti studi scientifici sono stati effettuati e sono ancora in corso sulla Marsilea (il cui nome è stato dato da Linneo in onore di un personaggio italiano), perché si vuole provare a capire se le varianti a diverso numero di lobi per foglia siano diverse specie oppure siano varianti della stessa specie. Infatti prove di laboratorio hanno dimostrato che il fatto che la foglia si divide in più lobi dipende molto dalla temperatura dell’acqua in cui la pianta si sviluppa, e sullo stesso esemplare sono note modifiche imputabili a variazioni di temperatura. Ebbene, al di là di tutto questo, gli utilizzi della Marsilea la ritengono molto apprezzabile per via del suo colore verde intenso e brillante (anche se si è notato che cresciuto in acqua a temperatura inferiore ai dieci gradi centigradi il colore tende evidentemente al giallognolo, meno apprezzabile) e della capacità di creare veri prati, molto decorativi sia per laghetti e sia per acquari. In effetti, uno dei maggiori utilizzi della Marsilea è proprio negli acquari, dove la loro capacità decorativa viene spesso accostata a grosse pietre o tronchi, intorno ai quali crea la giusta copertura per la parte più “riservata” della vita di alcuni pesci, i quali amano celarsi tra le foglie di questa pianta che ne garantisce la protezione e quindi il riposo.
COMMENTI SULL' ARTICOLO